martedì 19 maggio 2009

Per i rimborsi gonfiati dei parlamentari inglesi si incavola pure la regina

Alla fine la pazienza l'ha persa pure lei, la Regina d'Inghilterra (foto), che ieri, ricevendo il primo ministro Gordon Brown a Buckingham Palace, ha esternato tutta la sua preoccupazione per quello che sta accadendo. Non so se siete al corrente, ma da circa una settimana il parlamento inglese è sotto assedio dalle rivelazioni, pubblicate da molti giornali, sui rimborsi spese gonfiati dei parlamentari. Un assedio che ha già avuto come conseguenza la caduta di alcune teste, come Shalid Malik, viceministro della giustizia, e Andrew MacKay, il consigliere più fidato di Gordon Browne. Sono attese a breve, invece, le dimissioni di Michael Martin, lo speaker della Camera dei Comuni.

Il Telegraph, il quotidiano più agguerrito su questo fronte, non manca di pubblicare, da giorni, per filo e per segno, le allegre spese dei parlamentari. Si scopre così che nella "lista spese" figura un po' di tutto: la manutenzione della piscina privata, le decorazioni degli alberi di Natale, acquisti di cesti e piante da vaso, acquisti di librerie, di fumetti, dell'home-theatre, il tutto, ovviamente, corredato di nomi e cognomi.

Sono due o tre le cose maggiormente sorprendenti in tutta questa vicenda, almeno agli occhi di noi italiani che siamo abituati in un certo modo. La prima è che non c'è stato nessuno, almeno finora, che si è messo a strillare contro la violazione della privacy, nessuno ha chiesto pubblicamente la solidarietà della Casta, né, tantomeno ha fatto riferimento a presunti complotti o cretinate simili. La maggior parte dei politici coinvolti nella vicenda, o sono stati cacciati o se ne sono andati spontaneamente. E il tutto è partito dalle rivelazioni di un giornale (evidentemente là il giornalismo d'inchiesta è ancora tale).

Ma la cosa più importante, questo lo penso io in attesa di venire smentito dai fatti, è che molto difficilmente qualcuno di questi verrà ricandidato.

5 commenti:

  1. E' normale tutto ciò in un Paese civile.
    Nessun Paese è esente da ingiustizia e corruzione e nessun politico è casto malgrado ciò l'iter normale prevede

    - denuncia dell'abuso del politico in questione

    - ampio sputtanamento nei media

    - dimissioni o allontanamento del politico in questione.

    in Italia invece vige un sistema antidemocratico che prevede

    - denuncia dell'abuso del politico in questione

    - vittimismo e ricerca di un capro espiatorio

    - santificazione dell'inquisito mediante martellante campagna dei media

    - promozione del politico ad incarichi di grande responsabilità.

    seguono a distanza di qualche anno, erezione di statue o monumenti ed eventuale canditatura alla Presidenza del Consiglio.

    non so se hai presente anche il monumento di Aulla alle vittime di Tangentopoli.

    poi qualcuno si stupisce se i giornali europei considerano l'Italia la repubblica delle banane.

    RispondiElimina
  2. nb.

    repubblica con la r minuscola è d'obbligo

    :-)

    RispondiElimina
  3. consiglio di leggere questo articolo scritto dal giudice del tribunale di Catania, Felice Lima

    http://toghe.blogspot.com/2008/01/gli-italiani-e-le-regole.html

    analisi mirabolante di cosa sia l'Italia oggi e perché.

    RispondiElimina
  4. Adal, sei un fiume in piena! :-)

    >non so se hai presente anche il monumento di Aulla alle vittime di Tangentopoli

    Sì che ce l'ho, l'avevo letto un po' di tempo fa e inizialmente avevo anche pensato di farci un post, ma ho lasciato perdere.

    Poi ho letto della proposta di Alemanno, a cui hanno fatto seguito iniziative in altre città, di cominciare a intitolare vie a Craxi e ho avuto un attacco di orticaria.

    RispondiElimina
  5. http://yleniacitino.wordpress.com/2009/06/18/online-le-spese-dei-parlamentari-inglesi-ma-censurate/

    come vedi solo nei blog circolano certe notizie... la stampa nazionale sembra non essersi accorta di nulla...

    RispondiElimina

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...