Ovviamente per "qualcuno" intendo le case discografiche, e faccio riferimento alla notizia che già da un paio di giorni i media stanno riportando: la pubblicazione solo online (per adesso) di un album il cui prezzo lo fanno gli utenti.
Il gruppo in questione è quello dei Radiohead (foto), non più legati per contratto a nessuna major musicale, i quali, consci che grazie alla rete i discografici non hanno sostanzialmente più ragione di esistere (l'album si può scaricare da qui dal 10 ottobre), hanno voluto provare questa nuova via.
Che in realtà nuova non è (vi ricordate quando parlavo di Jamendo?). L'unica novità è che questo sistema viene per la prima volta adottato da una band già famosa e affermata, la quale in pratica dice: "Ok, questa è la nostra musica, giudicate voi quanto vale". Una sorta di "elogio alla meritocrazia", verrebbe quasi da dire.
Meritocrazia che prende il posto della musica sponsorizzata, quella decisa a tavolino dalle major discografiche, che si posiziona più in alto o più in basso nelle classifiche a seconda del martellamento pubblicitario e non della qualità della stessa.
I Radiohead hanno aperto il varco. Con buona pace dei discografici.
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