L'argomento è per quanto mi riguarda tra i più interessanti che ci siano: perché la nostra mente funziona così, che ricorda il celeberrimo Come funziona la mente, di Steven Pinker, di cui avevo accennato qui. Ecco, diciamo che un buon riassunto del contenuto di quel libro ma anche di altri che mi è capitato di leggere, tipo Nati per credere, di Telmo Pievani, si trova nella lezione di Massimo Polidoro che ripubblico qui sotto.
In questa lezione il noto divulgatore spiega come dietro a tutti i nostri comportamenti, le nostre credenze, il modo che abbiamo di interagire sui social, ci siano ragioni di tipo evolutivo, e spiega nel dettaglio quali sono. Un esempio tra i tanti che Polidoro porta riguarda la facilità con cui tanti credono ai complotti, oppure a cose che dal punto di vista empirico e razionale non stanno né in cielo né in terra.
Prendete le scie chimiche, ad esempio. Perché tanta gente ci crede? Perché per la nostra mente sono molto più intuitive le spiegazioni semplici a fenomeni complessi, piuttosto che spiegazioni articolate e approfondite. Se ci si pensa, infatti, si fa molto prima a immaginare che la persistenza prolungata in cielo delle scie lasciate dagli aerei sia dovuta alla presenza di sostanze chimiche appositamente rilasciate da appartenenti a un complotto, piuttosto che spiegare il fenomeno da un punto di vista della fisica e della chimica.
Stesso discorso per i novax che credono che il Sars-CoV-2 sia stato diffuso da Big Pharma per poter lucrare poi sui vaccini. Perché questa assurdità per tanti è così affascinante? Perché offre una risposta semplice e veloce a un fenomeno complesso che per essere spiegato tira in ballo la medicina, la biologia, i comportamenti umani. Il nostro cervello è intuitivamente programmato a ragionare in modo istintivo e impulsivo perché, dal punto di vista evolutivo, per un nostro antico antenato reagire in maniera veloce a uno stimolo poteva fare la differenza tra continuare a vivere oppure morire.
Oggi, che siamo nell'era della cultura, della civiltà, della scienza e della tecnologia, quel meccanismo evolutivo che ci portiamo dentro non ha più ragione di esistere, ma c'è ancora perché la nostra specie per i 9/10 della sua storia ha vissuto in un contesto ambientale in cui una risposta rapida a uno stimolo poteva appunto fare la differenza tra la vita e la morte.
Quando bolliamo come cretino un complottista, dovremmo quindi tenere presente che il complottismo è figlio di quel meccanismo naturale che ci portiamo dentro, e magari provare a essere un po' più indulgenti. Cosa difficilissima da fare, mi rendo conto.
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