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venerdì 28 giugno 2024

Attenti a quei due

Lo spettacolo offerto dai due candidati alla Casa bianca, un anziano signore con qualche problema cognitivo e un cazzaro da bar, può creare qualche apprensione. Tuttavia non drammatizzerei. 

C'è un bel libro di Dario Fabbri, Geopolitica umana, in cui si spiega che, nonostante ciò che comunemente si pensa, i presidenti USA hanno pochissimo potere, potere che invece è detenuto dai cosiddetti "apparati", sostanzialmente Pentagono, Congresso e Dipartimento di stato. 

Nel libro, Fabbri fa un lungo elenco di cose che sia Trump che Biden, durante le rispettive amministrazioni, avrebbero voluto fare ma non è stato loro concesso. Poi certo, lo spettacolo desolante dei due rimane, ma ci si rincuora pensando che le decisioni che contano non le prendono loro ma vengono prese altrove.

lunedì 24 giugno 2024

Referendum sul lavoro della Cgil

Anche se i media non hanno dato alcun risalto (chissà come mai) alla notizia, nei primi giorni di giugno è stato raggiunto il traguardo delle 500.000 firme raccolte per il referendum popolare sul lavoro proposto dalla Cgil.

Nonostante il numero di firme necessarie sia stato raggiunto e superato, la campagna referendaria non si ferma e prosegue per poterne ottenere il maggior numero possibile e dare ancora più forza all'iniziativa.

Il referendum popolare conterrà quattro quesiti, il più importante dei quali chiede che venga abrogata quella parte del Jobs Act che impedisce a un lavoratore assunto dopo il 2015, e licenziato senza giusta causa, di venire reintegrato sul posto di lavoro, una delle porcate più grosse contenute nella famigerata riforma del lavoro targata Renzi.

Qui c'è il link alla pagina in cui sono riportati i quattro quesiti oggetto di referendum e in cui è possibile lasciare la propria firma.

Qui invece c'è un bellissimo appello del grande Alessandro Barbero per spronare a firmare.

Come dicevo, il numero minimo di firme è già stato raggiunto e ormai ampiamente superato, ma vale la pena firmare comunque.

venerdì 21 giugno 2024

I generali e Netanyahu


Questa cosa la dicevano in tempi non sospetti vari analisti geopolitici come ad esempio Lucio Caracciolo, Dario Fabbri e altri. Tutti quelli che lo dicevano venivano, e vengono tuttora, apostrofati dai sostenitori della mattanza in corso come pacifinti, traditori, amici di Hamas e sciocchezze simili.

Che lo scopo di distruggere Hamas è una balla lo ammette oggi, apertamente, il portavoce dell'esercito israeliano, che può essere accusato di tutto tranne che di amicizia con Hamas: "Bombardateli quanto vi pare. Non moriranno mai. Hamas è un'ideologia. E non possiamo eliminare un'ideologia con le bombe. Dire che faremo sparire Hamas, significa gettare sabbia negli occhi della gente."

L'insistenza con cui il criminale di guerra Netanyahu continua a ripetere che la guerra (in realtà non è una guerra ma un genocidio) andrà avanti finché Hamas non sarà eliminato era ed è una balla, dietro la quale si nasconde la sua reale intenzione di sterminare i palestinesi. Appunto perché Hamas è un'ideologia e il terrorismo una tecnica di guerriglia, e non si può fare la guerra a una tecnica, sarebbe come pretendere di fare la guerra al 4-4-2 nel calcio.

È già il secondo scontro in pochi giorni tra i vertici dell'esercito israeliano e Netanyahu, il quale, dopo otto mesi di "guerra", viene oggi accusato dai suoi generali di non avere una strategia precisa e di non avere idea di cosa fare una volta che la "guerra" sarà terminata.

Nel frattempo i civili palestinesi continuano a essere sterminati nell'indifferenza dell'occidente, anzi con la complicità dell'occidente, il quale continua a fornire armamenti a Israele. Lo stesso occidente che nella guerra tra Russia e Ucraina fornisce armi a quest'ultima perché invasa e oggetto delle angherie di Putin, mentre nella guerra a Gaza fornisce armi all'aggressore e a colui che sta commettendo un genocidio. 

Il nostro leggendario doppio standard, ormai famoso nel mondo.

martedì 18 giugno 2024

Armi e perché

 



Mi chiedo se esista un limite di presa in giro oltre il quale questi signori non possono andare.

Ok, va bene, sono disposto a riconoscere, pur con un miliardo di dubbi, che è giusto inviare aiuti all'Ucraina invasa dai russi, ma non sono disposto a essere preso per i fondelli. Continuare a inviare armi all'Ucraina per ottenere la pace è una contraddizione in termini e una stupidaggine logica.

Abbiamo cominciato a imbottire l'Ucraina di armamenti il 25 febbraio 2022: si è ottenuto qualcosa? Quelle armi hanno consentito di aprire spiragli in direzione della pace? Ci si arriva anche usando il buon senso: non si doma un incendio buttandogli sopra benzina. 

Volete continuare a mandare armi agli ucraini? Va benissimo, anche se io continuo a tenermi il mio miliardo di dubbi, ma per favore, non perculateci filosofando sui perché. Dite, piuttosto: Sì, vogliamo continuare a riempire di armamenti l'Ucraina e vogliamo che la guerra vada avanti fino alla sua (impossibile) vittoria sui russi. 

Ditelo chiaramente e smettetela di prenderci per i fondelli con la storiella della pace.

lunedì 17 giugno 2024

L'odio al Pride


Boh, non so se al Pride di Roma si sia manifestato tutto questo odio. Ma se anche fosse, dove sarebbe il problema? Non mi risulta che il nostro codice di procedura penale contempli il reato di odio.

In altre parole, io posso odiare chi voglio - e mi sembra che, storicamente, la chiesa cattolica di motivi per farsi detestare ne abbia accumulati parecchi - a condizione che questo odio rimanga sentimento e non si tramuti in azioni conseguenti.

Io accantonerei questo stucchevole e un po' ipocrita vittimismo e mi farei un esame di coscienza.

Ritorni (letterari) al passato

In uno dei racconti di You like it darker c'è un ritorno al passato.

Chi conosce King, sa :-)

(Ma vogliamo parlare della struggente bellezza di questa pagina?)

sabato 15 giugno 2024

Il migliore (finora)

Sia messo agli atti che il racconto L'incubo di Danny Coughlin, quarto della raccolta You like it darker, è a mio giudizio uno dei racconti più belli di sempre mai scritti da Stephen King.

martedì 11 giugno 2024

Tra astensionismo e Paola Cortellesi

Continuano a circolare sui social post indignati in cui si mette in correlazione la quota di astenuti alle europee dello scorso weekend col film di Paola Cortellesi C'è ancora domani

Ciò che sta generando questa sorta di indignazione collettiva sarebbe la presunta incoerenza tra il favore e il successo ottenuto dal film, che tra le altre cose celebra l'introduzione del diritto di voto anche alle donne, e i numeri dell'astensionismo alle scorse europee, dove più del 50 per cento di italiani è rimasto sul divano. 

Io questa incoerenza non la vedo, o comunque mi sembra sia tutta da dimostrare. 

Il film della Cortellesi è stato visto nel 2023, anno in cui è uscito, da 4.395.868 persone. Gli italiani che hanno diritto di voto sono 47,3 milioni. Il 50 per cento di 47,3 fa 23,65. Perché si possa parlare di incoerenza bisognerebbe dimostrare che tra i 23,65 milioni di non votanti ci sono i 4 milioni e rotti che hanno visto il film. Ma ovviamente questo non si può dimostrare in alcun modo.

Se anche, per ipotesi, si potesse accertare che tutti gli spettatori del film sono rimasti a casa, sarebbe comunque un'incoerenza che riguarda una percentuale minima di persone, non quell'esercito che i post indignati si adoperano per fare credere. 

Ci sarebbe poi da dire qualcosa sulla suddetta incoerenza.

In primo luogo si tratta di un tratto peculiare dell'essere umano, proprio a livello antropologico. Noi siamo incoerenti per natura, c'è poco da fare. De André l'aveva capito benissimo e aveva celebrato questa incoerenza nei bellissimi versi di Bocca di rosa: "Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio". Questo ovviamente non significa che l'incoerenza è da giustificare, ma è solo per dire che è appunto una nostra peculiarità intrinseca.

In secondo luogo, il film della Cortellesi è ambientato negli anni Quaranta del secolo scorso. Oggi, nel 2024, molti potrebbero ritenere che il significato del voto sia diverso da allora. Ne sia diversa la valenza rappresentativa, la struttura, le finalità, il peso. Quindi molti potrebbero aver apprezzato C'è ancora domani per l'evento che celebra e, in virtù di come è cambiato il sistema di rappresentatività democratica rispetto ad allora, non vedere incongruenza col fatto di non essere andati a votare.

D'altra parte, come dicono Luca Sofri, Michele Serra e altri, anche il non-voto come scelta attiva ha una sua ragion d'essere, in quanto si influisce sulle cose anche non votando. Posizione che non condivido granché, ma legittima.

Insomma, alla fine della storia, i post indignati sulla presunta incoerenza tra apprezzamento del film della Cortellesi e astensionismo mi sembrano dei buoni acchiappa-like ma poco altro.

lunedì 10 giugno 2024

Europee

Lo so, si scrive sempre che il partito vincitore in assoluto è quello dell'astensionismo, ma questa volta a buonissima ragione, dal momento che per la prima volta nella storia delle tornate elettorali i votanti non hanno raggiunto il 50 per cento degli aventi diritto. Che poi, tutto sommato, qui in Italia non è stato neppure il risultato peggiore. In alcuni paesi non si è arrivati al 40, un insieme di dati che dovrebbe fare pensare parecchio.

Tra i vincitori c'è sicuramente Elly Schlein, la quale esulta per il risultato ottenuto e a mio avviso ne ha motivo. Certo, la vincitrice è Giorgia Meloni, indiscutibile, anche se sostanzialmente ha confermato i risultati delle scorse politiche e non ha portato a casa il risultato-spallata che auspicava. Elly Schlein, invece, ha preso in mano un partito ridotto quasi a brandelli, dopo essere stato distrutto da Renzi, e dal 19 per cento del 2022 l'ha portato al 24 e oltre di oggi, oltretutto senza cannibalizzare voti a sinistra, come dimostra l'inaspettato successo della lista Alleanza Verdi Sinistra. Notevolissimo, direi.

Sicuramente hanno pagato alcune battaglie che si è intestata, come il salario minimo, la campagna contro il Jobs Act, la battaglia per tentare di salvare ciò che resta del nostro ormai a brandelli servizio sanitario nazionale e altre, tutte condivisibilissime. Questo ha portato il PD a superare la soglia psicologica del 20 per cento ottenendo un risultato che neppure i maggiorenti del partito si aspettavano, e non è certo un segreto di Pulcinella che molti capibastone, più o meno palesemente ostili alla Schlein, si auguravano un altro risultato.

Si spera però che Elly Schlein capisca che questo 24 e passa per cento portato a casa non è stato generato solo da chi ha votato PD per effettiva convinzione, ma anche da chi ha voluto semplicemente provare a fermare l'avanzata delle destre in Europa. E non è la stessa cosa. In ogni caso, adesso che la sua segreteria e la sua linea escono da queste elezioni notevolmente rafforzate, si spera che Elly Schlein sappia farne tesoro, abbandoni le titubanze e la poca chiarezza che ancora mostra su certi temi e faccia crescere il partito fino a essere in grado di mettere in difficoltà Fratelli d'Italia alle prossime politiche.

Per quanto riguarda l'Europa, è vero che c'è stato un certo, diciamo pure notevole, allargarmento generale di consensi verso le destre più o meno estreme - basta guardare Francia, Austria e Germania - tuttavia i partiti moderati non ne sono stati travolti. Anzi, la cosiddetta "maggioranza Ursula" (Partito popolare europeo, Socialisti, Renew Europe e Verdi) è più forte che mai e nella legislatura che sta per iniziare darà le carte nelle trattative per le nomine nella Commissione.

Tra gli sconfitti, qui in Italia si può sicuramente citare la Lega a trazione salviniana, superata addirittura da Forza Italia ed entrambi, Lega e FI, schiacciate dal peso elefantiaco di FdI. È curioso a questo proposito rilevare come abbia preso più voti Berlusconi da morto che Salvini da vivo (Tajani aveva impostato tutta la campagna elettorale puntando sul nome di Berlusconi, arrivando perfino a dire che sarebbe stato considerato valido anche il voto di chi avesse indicato il defunto organizzatore di cene eleganti sulla scheda). Pure Bossi non ha avuto problemi ad ammettere di aver votato Forza Italia, provocando le ire (a denti stretti) di Salvini e Vannacci. Curiosa la reazione di Salvini, riassunta nella parola "tradimento", quando in realtà il vero "tradito" dalla via imboccata dalla Lega a trazione Salvini non è un mistero che sia proprio il suo fondatore.

Sconfitta cocente anche per i Cinquestelle, una sconfitta che comunque era da mettere in conto in quanto i pentastellati alle competizioni europee non hanno mai ottenuto risultati degni di nota, anche perché, data la loro storia, sono l'unico partito a non avere mai avuto "referenti" in Europa.

Chiudo la lista degli sconfitti col duo Renzi-Calenda (e la Bonino in coppia con Renzi), ridotti all'irrilevanza in Italia e, non avendo superato la soglia di sbarramento, esclusi anche dall'Europa. Chissà, magari sarà la volta buona che si renderanno conto che nella vita si può fare anche altro, se in politica non va.

Voglio ricordarli così, con questa bella immagine. Quando ancora erano vivi.

domenica 9 giugno 2024

Troppa carne


Finito adesso. Non è il primo libro che leggo su questi argomenti, ma si aggiunge agli altri che già hanno contribuito a farmi aprire gli occhi su cosa si nasconde dietro la bistecca che arriva nel nostro piatto e sugli impatti planetari, a tutti i livelli, che ciò provoca. 

Credo che libri simili andrebbero letti non tanto come spinta a diventare vegetariani o vegani (neppure io lo sono), ma come forma di responsabilizzazione e presa di coscienza di un problema gigantesco.

Poi è ovvio che ognuno rimane libero di mangiare ciò che crede, ma acquisire consapevolezza, sapere, conoscere rientra nel novero di ciò che in filosofia viene definito etica della responsabilità.

(No, non ho letto il libro di Hans Jonas ma ne ho sentito parlare.)

venerdì 7 giugno 2024

Quarant'anni fa


Queste sono le mie due musicassette originali del doppio live intitolato Fra la via Emilia e il West. Le conservo ancora in casa, anche se non ho più un mangianastri con cui ascoltarle (ebbene sì, sono abbastanza vecchio da aver ascoltato musica su nastri magnetici, ahimè).

Mi è venuto in mente di averle ancora dopo aver letto che il prossimo 17 giugno Francesco Guccini tornerà in Piazza Maggiore, a Bologna, per celebrare il quarantennale di quel memorabile evento. Era il 17 giugno 1984 e più di 100.000 persone affollavano Piazza Maggiore per assistere al concerto con cui il grande cantautore modenese celebrava vent'anni di carriera.

Io all'epoca avevo 14 anni e già Guccini era entrato prepotentemente nel novero dei cantautori che maggiormente amavo.

Quarant'anni fa non c'ero ad assistere a quel memorabile concerto, magari questa volta ci sarò.

giovedì 6 giugno 2024

Campagne elettorali e pubblicità


Le campagne elettorali credo possano essere equiparate alla pubblicità. Anzi, sono fondamentalmente pubblicità. La differenza con la pubblicità classica è che quest'ultima si occupa di piazzare sul mercato dei prodotti, le campagne elettorali cercano di generare consensi, ma grosso modo i meccanismi psicologici su cui fanno leva sono simili e basati su messaggi generalmente fuorvianti e spesso falsi. 

(Sulla pubblicità classica ci sarebbe da dire che oggi non si occupa più di reclamizzare prodotti ma bisogni. La nostra società è infatti satura di cose e prodotti, quindi la pubblicità si occupa in prima battuta di reclamizzare il bisogno, poi, una volta che il bisogno è interiorizzato, ecco il prodotto. Chi ha letto qualcosa di Umberto Galimberti questi temi li conosce già.)

Nel caso specifico, il manifesto della Lega che vedete nell'immagine è sia falso che fuorviante.

In primo luogo, nessuno in Europa invita a cibarsi di insetti, come surrettiziamente si cerca di far credere dal messaggio. Non esiste nessun invito, nessun documento ufficiale, nessun provvedimento e nessuna direttiva che vada in questo senso. Molto più semplicemente, dal 2021 l'unione europea ha autorizzato l'immissione sul mercato di alimenti contenenti ingredienti basati su alcuni tipi di insetti, autorizzazione concessa dopo rigorose verifiche da parte dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare. Questo non significa che qualcuno ci obbligherà a mangiare questi alimenti. Significa semplicemente che sugli scaffali dei supermercati è possibile che si trovino anche questi tipi di prodotti, che ovviamente saranno debitamente contrassegnati ed esposti in reparti a sé stanti. Chi vorrà li potrà provare, chi (come me) li schiferà li lascerà dove sono e tirerà dritto.

Per quanto riguarda la carne, l'aggettivo "chimica" non significa niente e ha il solo scopo di incutere timore verso chi legge. Timore generato dal fatto che, nella psicologia collettiva, tutto ciò che viene definito naturale è buono e fa bene, tutto ciò che invece è chimico è brutto, cattivo e fa male. Ovviamente anche queste sono tutte stupidaggini. L'Amanita Phalloides che trovate camminando nel bosco è naturale, ma se la mangiate, dopo tre minuti siete già davanti alla porta di San Pietro, mentre l'insulina, che è chimica, a un diabetico salva la vita. 

Tra l'altro, se chiamiamo chimica la carne prodotta in laboratorio, che in realtà è carne coltivata e si ottiene tramite proliferazione cellulare, dovremmo definire chimica anche la birra, oppure lo yogurt, dal momento che si tratta di alimenti prodotti con gli stessi procedimenti della carne coltivata. 

Ma lo slogan della Lega è fuorviante anche perché, allo stato attuale, la produzione e la commercializzazione di carne coltivata sono vietate su tutto il territorio europeo. Quindi non si capisce di cosa si stia parlando. In sostanza, quelli della Lega dicono no a una cosa che non esiste. 

Il problema di questo tipo di propaganda elettorale è che fa leva sull'ignoranza generalizzata riguardo a questi temi, ma fa leva anche sulla pancia delle persone, le quali, non sapendo come stanno le cose e vedendo quindi dei pericoli laddove pericoli non ce ne sono, si sentono tranquillizzate da chi li può salvare. In pratica la Lega, con questi messaggi, raccatta consensi ingannando i propri elettori. Esattamente come fa la pubblicità che deve piazzare i prodotti sul mercato.

mercoledì 5 giugno 2024

Il sospetto

Ci sarebbe da fare notare a quelli della Verità che il giornalismo è per definizione l'antitesi del sospetto. Fare giornalismo, inteso nell'accezione più nobile del termine, significa proprio fugare i sospetti tramite ricerche, inchieste, indagini, allo scopo di accertare la verità.

Una testata giornalistica che in prima pagina insinua dei sospetti, invece di chiarirli, non è una testata giornalistica, è una barzelletta.
 
Una tragica barzelletta, in questo caso.
 
(Poi vabbe', stiamo sempre parlando della Verità, non è che si possa pretendere più di tanto.)

Lucio Caracciolo

Nutro da sempre una sorta di venerazione per Lucio Caracciolo, per la sua pacatezza, il suo garbo, le sue competenza e cultura. 

Qui è dove spiega in poche battute la differenze tra dialogo (che noi rifuggiamo) e retorica (di cui riempiamo i social).

domenica 2 giugno 2024

Fabio Concato

Fabio Concato è un cantautore che quand'ero giovane ascoltavo volentieri. Poi, col tempo, l'ho un po' perso di vista. È un musicista abbastanza di nicchia, anche se alcuni suoi pezzi sono diventati successi che tutti hanno cantato. È una persona pacata, gentile, tranquilla, molto alla mano, e soprattutto è un bravissimo musicista.

Ieri sera ha tenuto un concerto sul porto canale di Bellaria, a mezz'oretta da casa mia, e ne ho approfittato per fare un tuffo nella mia giovinezza.

(La qualità dei video e delle foto è abbastanza mediocre, ma compatibile con le potenzialità altrettanto mediocri del mio smartphone.)





Generale


Generale, uno dei pezzi più belli e significativi di De Gregori, parla di un ritorno alla normalità dopo una guerra e il grande cantautore l'ha scritto ispirandosi al suo periodo di leva. 

È una canzone splendida. Dentro ci sono metafore, storia, poesia. Il treno che corre verso il sole sta a significare il ritorno a casa. Il sole è la propria abitazione, gli affetti, il paese dove si è vissuti prima di partire.

"Generale dietro la collina, ci sta la notte crucca e assassina" è invece un richiamo storico. La collina citata è il colle di Tarces, situato nella zona della Val Venosta dove sorgeva la caserma in cui De Gregori espletò il servizio di leva. L'aggettivo "crucca", invece, palese riferimento ad austriaci e tedeschi, indica i gruppi terroristici indipendentisti altoatesini che chiedevano l'indipendenza dall'Italia e l'unificazione all'Austria.

C'è poi quella bellissima immagine poetica della contadina curva sul tramonto che sembra una bambina, una bambina di 50 anni e di cinque figli, tutti partiti per il fronte. Non è chiaro, qui, se De Gregori l'abbia davvero vista da una finestra della caserma, questa contadina, o se sia frutto di fantasia. Fatto sta che si tratta di un'immagine fortemente evocativa, potente, che richiama tutta l'assurdità della guerra e la sua valenza disgregatrice di famiglie e affetti.

Ecco, vedere un capolavoro poetico di questo livello accostato a gente come Salvini e Vannacci e sfruttato per la loro sguaiata e becera campagna elettorale è una cosa che stride, che quasi fa male.  Un abominio che grida vendetta davanti al mondo.