L'attentatore di Westminster, attentato rivendicato dall'Isis, era quindi un cittadino britannico, nato nel Kent e già noto alle forze dell'ordine per reati come aggressione, lesioni e simili. Pur essendo noto alle forze dell'ordine, "non era sotto indagine e non c'erano informazioni di intelligence riguardo a sue intenzioni di lanciare un attacco terroristico" (Repubblica, 23.3.2017). Ora, da perfetto profano per quanto riguarda le dinamiche di lavoro di questi summenzionati servizi di intelligence, trovo quanto meno improbabile che si possa stabilire una qualche correlazione tra un'intenzione e la sua decodificazione da parte di chicchessia. Semplificando, non è che se uno ha intenzione di compiere una strage lo va a spifferare in giro o sul web o lascia in giro delle tracce che consentano ad altri di scoprirle. Penso anzi che, nel caso, il potenziale attentatore si adoperi in ogni modo per cercare di evitare di suscitare sospetti sul suo conto. Quindi che senso ha affermare che non c'erano informazioni sulla sua volontà di compiere attentati? È naturale che non c'erano, dal momento che se ci fossero state magari l'attentato si sarebbe potuto sventare. Che poi, scusate, se anche sul tal tizio si avessero informazioni riguardanti una sua possibile intenzione di compiere un attentato, che si farebbe? Lo si incarcererebbe così, giusto per stare dalla parte del sicuro e fregandosene dei diritti sanciti da almeno una decina di convenzioni internazionali? Lo si pedinerebbe ventiquattr'ore al giorno per evitare che lo faccia? E, nel caso, come lo si rimedierebbe il personale per pedinare tutti quelli presenti nelle black list? Semplice: non si può fare. Perché sul tizio di cui sopra si possono avere tutte le informazioni di intelligence del mondo, ma se avesse intenzione di prendere una macchina e mettersi a falciare un po' di gente, non servirebbero a niente, dal momento che lo potrebbe fare in qualsiasi posto e in qualsiasi ora di qualsiasi giorno. La verità è semplice: questo tipo di terrorismo non c'è modo di contrastarlo, purtroppo. Amen.
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