Mano a mano che passano gli anni, l'anniversario della strage di Ustica assume sempre di più la valenza di rito vuoto, senza significato, fine a se stesso - stesso discorso per Capaci, Bologna, Italicus e via andare. Sono passati trentaquattro anni, molti governi e molti presidenti della repubblica, e ogni volta lo stesso stanco ritornello: fare luce di qua, chiarire i molti lati oscuri di là, i soliti incontri di Napolitano coi rappresentanti delle vittime (cosa mai dovranno dirsi ogni anno che non si sono detti quello prima?).
Forse è solo teatro, sceneggiata, messinscena, ritualità vuota ad uso e consumo dei media e delle masse. Forse è ora di smetterla e, a ogni anniversario, invece delle trite e ritrite parole di Napolitano dare voce a Giovanardi e alle sue teorie su Ustica. Almeno la buttiamo sul ridere.
venerdì 27 giugno 2014
Ustica, di nuovo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Solidarietà interessata
La solidarietà di Salvini al gioielliere condannato in appello a 14 anni per l'uccisione di due ladri e il ferimento di un terzo, racco...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
-
È in corso da un paio di giorni una discussione fiume sul blog di Moz . Tema: cosa resterà dei blog. Tra i tanti argomenti di cui si dibatte...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
Nessun commento:
Posta un commento