"Quando una persona soffre di un'illusione parliamo di pazzia, ma quando ciò accade a molte persone parliamo di religione."
[R. Pirsig]
Ho terminato di leggere "L'illusione di Dio", scritto dallo scienziato britannico Richard Dawkins. È uno dei saggi sul rapporto fede/ragione (o Dio/scienza) più belli che abbia mai letto. Non ha aggiunto grandi cose a ciò in cui già "credevo" (il virgolettato è voluto), ma la miriade di osservazioni acute e intelligentissime, di cui è pieno il libro, ha contribuito a irrobustire le ragioni che nel corso degli anni mi hanno portato a staccarmi e a non riconoscermi in alcuna religione per passare dalla parte del raziocinio e del buon senso.
Difficile, nello spazio di un post, fare una sintesi di oltre 400 pagine di libro. Quello che posso consigliare, dal momento che è reperibile facilmente in qualsiasi biblioteca, è di dargli una letta, anche se siete credenti (chi crede fermamente nell'esistenza di Dio non si farà certo influenzare da un saggio di questo tipo), per poi trarre, eventualmente, le conclusioni.
Io le ho tratte: alla suggestione e alle assurde superstizioni religiose preferisco la ragione. Alle certezze incrollabili e fideistiche preferisco l'incertezza da cui origina la fame di conoscenza e di desiderio di capire. Credo che il relativismo scientifico sia la base del progresso umano, il resto chiacchiere al vento. Ognuno scelga liberamente e, ovviamente, amici come prima.
domenica 1 giugno 2014
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