Mano a mano che vengono pubblicate le intercettazioni che riguardano il tipo di Arcore e il duo Tarantini/Lavitola, appare sempre più chiaro il motivo per cui il premier ha ritirato fuori in fretta e furia, ieri sera, il vecchio dl sulle intercettazioni, fortunatamente fermato dal "niet" di Napolitano (meno male che ogni tanto si ricorda di dire anche qualche no).
Ora, intendiamoci, io non giudico chi va a puttane: in fondo ognuno è libero di passare il suo tempo libero come meglio crede. La cosa che magari infastidisce un pochino è tutto al più l'ipocrisia di chi poi, specie se personaggio pubblico, va a farsi bello davanti a Ratzinger, o magari al Family Day. Oppure rivendica l'azione del suo esecutivo come in linea ai dettami della chiesa cattolica.
Ma, a parte le escort, un filone che ormai non è più una novità, la notizia del giorno è un'altra: la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi, formulata dal Gip di Milano per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio. Una vicenda che presenta un paio di aspetti piuttosto interessanti e che è riferita alla pubblicazione da parte del Giornale, nel 2005, della famosa telefonata tra Fassino e Consorte in cui il primo chiedeva al secondo: "Allora abbiamo una banca?" (inchiesta Unipol/BNL).
Il primo aspetto interessante è che, inizialmente, il pm aveva chiesto per Berlusconi l'archiviazione. Vi ricordate tutte le palle raccontate in questi anni sui pm comunisti, i pm che "se non gli piace una legge ricorrono alla Consulta per farla abrogare"? Ora, a parte la castroneria giuridica (solo i giudici d'Appello e Cassazione possono infatti ricorrere alla Corte Costituzionale), è del tutto evidente che c'è anche qualche pm "azzurro" disposto a chiedere per Berlusconi un'archiviazione. Curioso, no?
Il secondo aspetto interessante della vicenda è che il rinvio a giudizio è stato chiesto per violazione di segreto d'ufficio, in quanto il Giornale pubblicò la trascrizione di una intercettazione illegale, non ancora depositata alle parti, quindi protetta da segreto. Vi ricordate tutte le paranoie dei vari Sallusti, Fede, Feltri, Belpietro (tra l'altro pure lui indagato) sulle intercettazioni a loro dire illegali spiattellate sui giornali? Bene, quella era appunto una intercettazione illegale, spiattellata sul... Giornale.
Ma in questo caso, ovviamente, nessuno (di loro) ha niente da ridire.
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