Questa mattina il Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha definito "una follia tutta italiana" la vicenda della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche che vedrebbero in qualche modo coinvolti Fassino e D'alema nelle scalate bancarie ad Antonveneta e BNL.
A mio modestissimo parere l'unica follia veramente tutta italiana è la commistione tra partiti e affari. Un binomio ormai divenuto imprescindibile: la politica si serve del potere economico e finanziario, e quest'ultimo si serve della politica. E' un andare a braccetto: uno ha bisogno dell'altro. Sempre. Questa è la vera anomalia, non la pubblicazione delle chiacchierate tra esponenti dei DS e vertici Unipol.
Per quanto riguarda la questione della violazione della privacy, ritengo che il diritto e l'interesse di noi cittadini a essere informati su cosa combinano i nostri cari governanti sia superiore al loro diritto alla privacy. Naturalmente a nessuno frega niente che Sircana vada o no coi trans, nessuno pretende di conoscere cosa fa un politico nella sua vita privata, ma in quella pubblica sì.
A mio modesto parere chi occupa posti di potere non può appellarsi alla privacy. Noi li abbiamo mandati lì, noi li paghiamo (e bene), e noi pretendiamo di sapere che cavolo combinano.
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