sabato 21 aprile 2007

Pedofilia, piaga senza fine?

Gli ultimi casi, riportati dalla cronaca di questi giorni, lasciano pochi margini di dubbio circa la diffusione di uno tra i più aberranti crimini che mente umana possa concepire

E' il primo post, da quando ho attivato questo blog, in cui parlo di pedofilia. Ma non ne parlo volentieri, è un argomento che tendo ad allontanare. Eppure, stando ai fatti riportati quasi quotidianamente dalla cronaca, è purtroppo un fenomeno presente, e molto, nella nostra società: solo nella giornata di oggi sono ad esempio venuti alla luce due casi, a Roma e a Palermo.

Ma per due casi venuti alla luce quanti ne rimangono nell'ombra? In altri termini, che dimensione ha la diffusione della pornografia infantile e dello sfruttamento sessuale di minori nel nostro paese?

Sul fronte "online" del fenomeno c'è poco da stare allegri. L'ultimo rapporto pubblicato dalla Internet Watch Foundation (qui in pdf) mostra come la pedofilia su internet sia in costante crescita. Tra i dati pubblicati nel rapporto si legge ad esempio come la domanda da parte dei cosiddetti cyber-mostri di materiale pedo-pornografico raddoppi ogni anno. L'80% delle piccole vittime sono inoltre femmine e oltre il 90% non supera i 12 anni di età (mi fermo qui, se volete altri dati finite di leggervelo da soli).

Ma non è solo internet a essere veicolo di diffusione e di adescamento di minori. La pedofilia è un reato che viene "consumato" prevalentemente tra le mura familiari. E' quanto emerge da un recente convegno organizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Ed è da sfatare anche il luogo comune che il pedofilo sia in genere una persona di ceto sociale medio-basso e con un basso livello di istruzione.

L'analisi dei dati presentati al convegno, infatti, ha evidenziato casi in cui sono risultati coinvolti avvocati, medici, farmacisti, insegnanti e perfino parroci. Negli ultimi dieci anni, poi, il numero delle denunce è aumentato, e se questo da un lato può essere visto come una cosa positiva, dall'altro dimostra come il fenomeno della pedofilia abbia dimensioni tutt'altro che sottovalutabili.

La rete, comunque (spesso additata ingiustamente come capro espiatorio), se da una parte rimane uno dei veicoli privilegiati attraverso il quale i pedofili si scambiano materiale e alimentano il loro turpe traffico, dall'altro è altrettanto attiva nel cercare di contrastare l'avanzata del fenomeno. Associazioni e siti anti-pedofilia (Meter, Telefono Azzurro, Telefono Arcobaleno, Antipedofilia, Ecpat Italia e altri) sono in continuo aumento e cercano di offrire informazioni e un valido aiuto su come difendersi dal dilagare di questa piaga.

L'augurio, naturalmente, rimane sempre quello che col tempo di questi siti e di queste associazioni non ci sia più bisogno.

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