In occasione della recente visita in India, Romano Prodi, in visita sulla tomba di Gandhi, ha detto: "Troppo spesso non abbiamo seguito il suo insegnamento". Curiosa osservazione da chi, nonostante il palese dissenso di una consistente parte della coalizione di governo, ha appena dichiarato che il progetto di raddoppio della base militare americana a Vicenza non cambierà di una virgola.
Se consideriamo poi il fatto che sempre Prodi ha autorizzato l'invio di truppe in Libano (anche se ufficialmente in missione di pace), sbaglierò, ma questa uscita forse se la poteva risparmiare.
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Prodi come mezzo mondo non è coerente se richiama Gandhi, e dovrebbe starsi zitto. Gandhi poi era dalla parte degli oppressi che dovevano comunque riscattarsi in modo pacifico, il che rende pacifisti incoerenti nei suoi confronti non solo amercani, italiani, israeliani, ma anche palestinesi, libanesi, partigiani. Questo ovviamente non vuole dire mettere tutti sullo stesso piano, ma che la vera non violenza di Gandhi è senza compromessi, nessuno se ne deve sentire escluso.
RispondiEliminaPerò almeno sul Libano mi permetto di chiosare: prima delle nostre truppe si stavano sparando gli un gli altri, dopo che sono arrivate hanno smesso (inoltre la sinistra radicale era d'accordo). Se vuoi separare due che si menano, puoi provare a parlargli, o a strattonarli da una parte e dell'altra con la forza, come succede in tutte le risse. Se la gente ascoltasse non ce ne sarebbe bisogno e il mondo sarebbe un'isola felice, ma la gente che si mena non ascolta quasi mai. Anche a me piacerebbe il metodo non violento. Ma c'è forza e forza, non sono tutte uguali.
Ciao Andrea.
RispondiEliminaD'accordissimo con te, tanto per cambiare :-)
Ma il punto centrale della questione , secondo me, e' che gli ideali sono una gran bella cosa, ma davanti alla prospettiva di rimanere con il c**o inchiodato sulla poltrona a mo' di polpo nessuno resiste.
Mi spiego. Se rifondazione o comunisti italiani fossero stati coerenti con loro stessi e soprattutto onesti con il loro elettorato avrebbero presentato una mozione di sfiducia per far cadere prodi.
Se Di Pietro (persona che stimo tantissimo) fosse stato coerente con se stesso e con il suo elettorato avrebbe dovuto minacciare la crisi o affogare quel beeeeeep di Mastella che si e' rifiutato di chiedere formalmente l'estradizione degli agenti Cia, che poi non sarebbe stata accolta dai nostri alleati (si dice alleati vero?).
Qualcuno di voi dira' sicuramente qualcosa del tipo "Ma sei pazzo? Vuoi che ritorno l'unto del Signore?". Certamente no. Non lo voglio neanche lontanamente. Ma alzi la mano chi non crede che questo governo sia una versione piu' o meno edulcorata di quello precedente.
Guarda, Gaetano, condivido il tuo commento in toto. E' inutile girare attorno alla questione cercando chissà quali oscure e recondite interpretazioni a quello che sta succedendo. Il perseverare di questa situazione è dovuto solo all'incontenibile desiderio di stare attaccati alla poltrona e ai suoi privilegi.
RispondiEliminaIn un paese normale, davanti a situazioni come quella di Vicenza, Afghanistan, Libano, Pacs (solo per dirne alcune), in qualunque altro posto, qualunque "frangia" di una coalizione di governo che non fosse d'accordo col resto dell'esecutivo, avrebbe ritirato le sue delegazioni, e, non essendoci di conseguenza più una maggioranza, si sarebbe tornati al voto. Questo è l'iter che segue qualunque paese civile.
Il problema, semmai, è che se cadono questi torna quell'altro, e quindi torniamo a quello che dice da una vita Beppe Grillo: siamo sempre costretti a scegliere tra i peggiori in assoluto e i leggermente meno peggio.
Qualcuno sussurra che l'obiettivo sia fare almeno due anni e mezzo, quando cioè scatterà la pensione per tutti i parlamentari.
RispondiEliminaComunque insisto perché si eviti ogni volta di metterci anche la questione libanese, visto che almeno per una volta sono stati tutti d'accordo, compresa la sinistra radicale. Per la precisione.
Infine, penso che sia da notare che anche lo scorso governo si sarebbe trovato nelle stesse situazioni se non fosse stato che aveva una maggioranza schiacciante. Su molte questioni Lega e Udc erano su fronti opposti. Anzi, più di una volta è andato sotto lo stesso.
L'altro problema è che non esistono posizioni eterogenee nei singoli partiti, dato che tutti i parlamentari sono lì perché sono stati messi al posto giusto in lista dalle segretarie di partito.
Quindi mi sembra quantomeno salubre per la nostra governabilità e democrazia che prima di arrivare ad eventuali elezioni anticipate si ridiscuta la legge elettorale.