mercoledì 25 giugno 2025

Soffrire e (eventualmente) morire

Nel generale, a mio avviso insensato, furore bellicista di questi tempi sciagurati spicca la dichiarazione di ieri di Mark Rutte, il quale, all'assemblea dell'Alleanza Atlantica all'Aja, ha detto che gli stati membri della Nato sono pronti a combattere e, se necessario, a soffrire e a morire insieme.

La causa che con tanta eroica e romantica enfasi il segretario generale della Nato vuole perorare (tanto lui mica ci andrebbe, in caso, a combattere) è quella annosa del riarmo e della necessità che gli stati membri spendano fior di soldi pubblici per difendersi dalla minaccia russa. Poco importa che tutti i maggiori analisti (uno su tutti: Lucio Caracciolo) ritengano assolutamente infondata l'idea che la Russia abbia intenzioni espansionistiche verso Occidente. Rutte, Trump, Von der Leyen e compagnia cantante vogliono che entro i prossimi 10 anni gli stati membri arrivino a spendere il 5 per cento del Pil nella difesa dalla minaccia inesistente.

Per quanto riguarda l"aumento di spese militari deciso dalla Nato, si tratta di una questione piuttosto complessa, sia per quanto riguarda l'entità delle cifre, che nessuno è ancora in grado di definire con certezza, sia per le voci di spesa (non si tratta solo dell'acquisto di armi ma anche di altro). Quelli del Post (il cielo li abbia in gloria) hanno cercato di fare un po' di chiarezza in questo marasma.

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