lunedì 23 giugno 2025

Non c'è più quel King lì


Nella postfazione del romanzo King racconta di aver chiesto un parere a sua moglie dopo la prima stesura. Risposta di lei: "Puoi fare di meglio." Lui, ovviamente, ci rimane male ma ammette che sua moglie ha ragione.

Ci rimette mano e lo dà alle stampe dopo tre successive revisioni, pur non essendone ancora completamente soddisfatto. Ma a un certo punto, scrive sempre King, "i libri bisogna lasciarli andare."

Il mio giudizio su questo romanzo è come quello di sua moglie. Non è un brutto romanzo, intendiamoci; è avvincente, il meccanismo narrativo è coinvolgente, è un thriller psicologico con tutti i crismi, col colpo di scena finale, racchiuso nelle ultime 30 righe, che è talmente kinghiano che più kinghiano non si può. 

È anche un romanzo che stimola parecchie riflessioni su questioni di estrema attualità come ad esempio la fluidità dell'identità di genere e gli abusi nei sistemi carcerari.

Nonostante tutto questo, il King di oggi non è più il King di una volta, manca qualcosa. Forse manca quel tocco di geniale follia dei suoi romanzi e racconti più epici. Quella genialità che faceva interrompere la lettura e dire: Ma come può avere concepito una storia del genere? Ecco, secondo me quel King lì non esiste più.

3 commenti:

  1. quel king lì non esiste più da un pezzo

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  2. Un piccolo omaggio, mi auguro gradito (nella speranza di farmi perdonare i pipponi sull' IA ;-))

    https://www.wired.it/article/divina-commedia-horror-filo-spaventoso-che-unisce-dante-e-stephen-king/

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    Risposte
    1. Grazie. Ma tu non hai mica niente da farti perdonare :-)

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