giovedì 5 giugno 2025

Finestra segreta, giardino segreto

Finestra segreta, giardino segreto è il secondo racconto lungo dei due che compongono la raccolta Quattro dopo mezzanotte (vol. 1). Il primo si chiama I langolieri e secondo me Finestra segreta, giardino segreto lo supera in bellezza, anche se non di molto. Intendiamoci, è un ottimo racconto anche il primo, ma alla fantascienza ho sempre preferito la psicologia. 

I langolieri, quello che mi è piaciuto un po' meno, racconta di un gruppo di passeggeri a bordo di un 737 in viaggio da Los Angeles a Boston. Durante il volo alcuni di loro si addormentano e al risveglio scoprono che tutti gli altri passeggeri e membri dell’equipaggio sono scomparsi, lasciando sui sedili vuoti solo oggetti personali: orologi, pacemaker, dentiere, ecc. I superstiti sono quindi coloro che, quando è successo l'evento che ha fatto sparire tutti gli altri, dormivano. 

I sopravvissuti scoprono che non solo il mondo è stranamente silenzioso e "vuoto", ma anche che il tempo stesso sembra essersi fermato: il cibo ha perso sapore, i suoni sono attutiti e il sole appare irreale. Costoro si rendono conto di essere entrati in una sorta di dimensione temporale passata. Qui entrano in scena i veri protagonisti del racconto, I langolieri, misteriose creature invisibili che si manifestano come bocche fluttuanti piene di denti. La loro missione - nel libro vengono anche definiti i guardiani dell'eternità - è consumare il passato "mangiando" ciò che non serve più. I superstiti si rendono conto che anche loro sono nelle mire dei guardiani dell'eternità e da qui in poi è un continuo crescendo di tensione.

È un racconto che presenta molti spunti di riflessione, in particolar modo riguardo al tempo, alla percezione della realtà, alla paura dell'ignoto e dell'isolamento.

Finestra segreta, giardino segreto, invece, è forse il racconto in cui King descrive come meglio non si potrebbe la discesa nella follia. Racconta la vicenda di Mort Rainey, uno scrittore di successo che sta attraversando un periodo difficile: ha appena divorziato dalla moglie, che lo ha tradito, e vive da solo in una casa isolata vicino a un lago. In questo contesto di solitudine e depressione Mort riceve la visita di uno sconosciuto inquietante, un certo John Shooter, un uomo dal forte accento del sud che lo accusa di plagio e che col passare del tempo lo tormenta in vari modi. Qui è difficile raccontare la trama senza spoilerare, quindi mi limito a dire che l'ossessione dello scrittore per la persona misteriosa che lo accusa di aver copiato un suo racconto lo porta verso la perdita della sanità mentale.

È un racconto con un meccanismo narrativo fatto di lenta e continua crescita di tensione che inchioda chi legge alle pagine, e si sa che King è da sempre maestro in questo. Ma è anche un viaggio nella nostra mente e nei suoi meccanismi più reconditi, in particolar modo per quanto riguarda la dissociazione dalla propria coscienza e la linea a volte molto sottile che separa creatività e follia. È un racconto splendido in cui c'è tutto il genio di Stephen King.

4 commenti:

  1. come ti invidio, io malgrado i miei 100 libri che mi aspettano, non riesco più a leggere... la sera sono troppo stanca. Elisa

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  2. Se ti può consolare, è un periodo che anche io leggo molto meno rispetto ai miei standard. Purtroppo nella vita mi tocca fare anche altro oltre a leggere :-(

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  3. Davvero difficile dire quale tra i due racconti sia il migliore, ma confesso che per "I langolieri" ho sempre avuto un debole.

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    1. In effetti sì, è difficile scegliere. Comunque di entrambi mi sto procurando la versione cinematografica, sono curioso :-)

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