mercoledì 8 maggio 2024

Normale e anormale


Ieri sera, da Floris, la biologa Barbara Gallavotti ha cercato di spiegare, con una chiarezza che solo i grandi divulgatori scientifici hanno, perché l'affermazione secondo cui i gay non sono normali, contenuta nel primo libro del noto maître à penser Vannacci, non sta né in cielo né in terra.

Non sta né in cielo né in terra perché, per definizione, tutto ciò che esiste in natura non può essere catalogato secondo parametri di normalità o anormalità. Esiste, punto. Ma, soprattutto, non regge l'assunto secondo cui la normalità sta nella maggioranza. E qui la Gallavotti ha fatto alcuni esempi.

Il gruppo sanguigno preponderante negli esseri umani del pianeta è lo zero. Questo per caso significa che la parte minoritaria di umanità che ha A o B è anormale? No, significa semplicemente che chi ha il gruppo A o B possiede altri gruppi sanguigni, ma ciò non implica che la maggioranza con lo zero sia normale e l'altra anormale. Semplice, no?

Nel nostro paese tre donne su quattro hanno i capelli castani. Se seguissimo il Vannacci pensiero, il 25% di donne con capelli biondi o di altro colore non sarebbe normale.

Per gli orientamenti sessuali vale lo stesso identico discorso. Se l'eterossesualità è la forma di interazione sessuale preponderante tra gli esseri umani, non significa che la minoranza che pratica l'omosessualità è anormale. Significa semplicemente che ha un altro orientamento sessuale rispetto a quello della maggioranza. 

Non sono concetti difficili, se ci si pensa. Con un po' di sforzo potrebbe arrivare a comprenderli anche il lettore medio dei libri di Vannacci.

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