La cosa dal suo punto di vista è comprensibile: uno che vive su Marte non può sapere cosa succede sulla Terra. Se vuole, mi offro di accompagnarlo a vedere come funzionano le cose in certe cooperative che offrono lavoro in subappalto. Oppure, in subordine, mi offro di linkargli i report annuali dell'ISTAT sull'andamento della povertà in Italia; oppure un giretto in certe campagne del sud dove schiavi importati dall'Africa raccolgono pomodori, o in qualche chinatown toscana dove si lavorano pellami o qualsiasi altra cosa lui voglia.
Non ho mai capito perché questa gente (intendo Briatore come epitome di una certa cultura imprenditoriale e di una certa cultura di destra) disprezzi i poveri fino al punto di negare la loro esistenza. O forse è fin troppo chiaro.
Bella testimonianza. Ciao Valeria.
RispondiEliminaBriatore non si cura minimamente di sé stesso, basta vedere:
RispondiElimina- con che capelli a "pene di segugio" va in giro,
- quanta trippa gli cresce incontrollata sul ventre (e Nowzaradan che rompe l'anima ai poveri cristi!)
- non ha saputo tenersi una moglie.
Come si può pretendere che si curi della gente comune?
Per me è uno che prima o poi farà la fine di Raul Gardini. E non piangerò la sua dipartita, come non l'ho fatto per il tizio di Arcore.
PS: era meglio il tema precedente del blog, adesso non si può rispondere a un commento precedente.