Dispiace, naturalmente. Quel cipresso era già lì quando mio nonno comprò l'appezzamento di terra su cui poi fu costruita la casa in cui abito tuttora. Mi ha visto nascere, crescere e diventare adulto, e se fosse rimasto al suo posto ancora un po' mi avrebbe probabilmente visto da vecchio. E sicuramente mi sarebbe pure sopravvissuto. Mia mamma conserva ancora parecchie foto in bianco e nero in cui si vede lei, bambina, e il cipresso sullo sfondo.
È stata l'ultima estate, questa, in cui la sua ombra ha portato un po' di sollievo nelle lunghe e implacabili giornate estive. Peccato.
Che grande tristezza la caduta di un albero... questo tuo poi... Mi auguro che almeno un ciocco rimanga nel giardino, sedile per piccoli o supporto per un vaso fiorito.
RispondiEliminaCiao.
Sì, certo, alcuni ciocchi li useranno i miei per metterci sopra i vasi dei gerani. Altri li porterà a casa sua il moroso di mia figlia più grande, che li lavorerà e ci tirerà fuori qualcosa.
EliminaCiao Sari.
Sei molto vicino alla strada …è una statale molto trafficata?
RispondiEliminaL’albero oltre all’ombra ti faceva anche da difesa dalle eventuali macchine che sbandavano .
Forse in passato prima della muretta di recinzione.
Ne so qualcosa io che ho abitato con i miei praticamente in statale .
La notte sentivi il rumore delle macchine e dei camion passare .
E gli alberi mi ha difeso la casa dagli incidenti.
Ciao
È una provinciale discretamente trafficata, purtroppo. Fortunatamente, di macchine che sono venute a sbatterci contro non ho memoria, ma l'ombra che faceva ci mancherà.
EliminaCaro Andrea, panta rei... tutto scorre... dobbiamo farcene una ragione. Un giorno mi è venuto da pensare a tutto quello che era sparito nel corso degli anni nella mia città da quando ero bambino... poi per fortuna non ci ho mai più pensato...
RispondiEliminaIl guaio, caro Giorgio, è che a volte non si può fare a meno di pensarci. La mente e la memoria è come se vivessero di vita propria.
EliminaDover abbattere un albero è una cosa sempre molto triste, per tanti e profondi motivi...
RispondiEliminaNon ti resta, ogni volta che ti ritroverai a rimpiangere la sua ombra, che immaginare i danni che avrebbe potuto provocare schiantandosi (non oso neanche pensarci...).
Insomma bene così, la vita continua... E pace all'albero che fu, di cui in famiglia continuerete a far vivere alcune parti che lo terranno vicino a voi.
In effetti è triste, c'è poco da fare. Non era solo un albero, ma un testimone che ha accompagnato buona parte della nostra vita.
EliminaLe conifere devono stare lontane dai passaggi, dalle case...
RispondiEliminaNon sapevo questa cosa. Comunque quando mio nonno comprò il terreno il cipresso c'era già, e la strada all'epoca aveva forse nemmeno un cinquantesimo del traffico di oggi.
EliminaNon sono gli alberi a stare vicini alle case, ma le case a essere costruite vicine agli alberi preesistenti.
RispondiEliminaChi ha commissionato l'abbattimento ha previsto la piantumazione di un nuovo albero?
L'abbattimento l'ha commissionato mio padre, dopo parere favorevole di due esperti interpellati e in seguito all'ottenimento del permesso di abbattimento rilasciato dal Comune.
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