Non è la prima volta che mi succede: comincio a leggere un libro e mi accorgo, prima o dopo, di averlo già letto. Mi è accaduto recentemente con Ti prendo e ti porto via, di Niccolò Ammanniti, e mi è accaduto in questi giorni con La rabbia e l'orgoglio, di Oriana Fallaci. Forse sono cose che succedono, specie quando si leggono decine e decine di libri ogni anno, o forse è l'età che avanza, chi lo sa?
Ma l'aspetto curioso della faccenda è che il libro della Fallaci mi sono accorto di averlo letto dopo averlo terminato. Stavo per iniziare a scrivere qualche impressione qui sul blog quando ho trovato, seguendo l'etichetta Oriana Fallaci, il post in cui l'avevo già recensito. Tanto vale, quindi, linkare quello. Nel frattempo io vado a farmi qualche domanda sulle implicazioni dell'età che avanza.
Pensa che io, invece, i libri li rileggo apposta😉
RispondiEliminaA me invece capita rarissimamente di leggere volontariamente libri che ho già al letto. Mi dà, non so come dire, quella sensazione di tempo sprecato, non so se rendo l'idea. Certo, è capitato, ma è, come dicevo, una rara eccezione.
EliminaRileggere un libro amato non è mai tempo sprecato.
EliminaSuccede con libri che hai letto tanto tempo prima, e che magari quella prima volta non ti sono rimasti particolarmente impressi. Ne ho una valangata così - mentre invece mi ricordo perfino gli svarioni tipografici e le minchiate in editorialese dei libri che mi hanno preso dentro, perfino a decenni di distanza.
RispondiEliminaSì, è così, ed evidentemente quel libro della Fallaci non mi aveva lasciato niente.
EliminaHo letto la tua recensione su '2La rabbia e l'orgoglio e ti dico l'impressione che mi fece quando lo lessi
RispondiEliminaRicordo che comprai subito il libro e che man mano che lo leggevo , sempre più mi convincevo dell'importanza di 'nomen omen', in senso negativo. L'odio per qualsiasi essere straniero che dipinge , prendendo ad esempio Firenze, a suo dire invasa da islamisti contro i quali anche la polizia era succube.. . Senza dubbio, ciò che mi ha maggiormente disturbata, sono stati i dettagli , volutamente raccapriccianti, sui resti organici ritrovati fra le macerie.
A me viene da sorridere quando sento Salvini, Feltri e compagnia bella citare la Fallaci, con precisi riferimenti a questo libro. Naturalmente i soggetti in questione si guardano bene dal riportare cosa la Fallaci scrive a proposito della Lega (all'epoca in mano a Bossi) e di Berlusconi. D'altra parte la prassi è sempre stata questa: si prende di un'autrice ciò che è utile e si tralascia ciò che è sconveniente.
EliminaQualche anno fa a un mercatino dell'usato ho preso un libro di Carlo Lucarelli convinta di non averlo ancora letto, e invece... XD
RispondiEliminaEsattamente ciò che è successo a me col libro della Fallaci :-)
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