martedì 26 gennaio 2016

Alcuni diritti

Zucconi intervista telefonicamente Alfano a Radio Capital. Tra le domande, questa: "Ministro, perché l'Italia è così indietro, rispetto al resto d'Europa, sui diritti civili?" Alfano elude la domanda e parte col solito ritornello che conosciamo già tutti a memoria, quello che è giusto che a due persone legate da un rapporto affettivo siano riconosciuti alcuni (badate bene: alcuni) diritti, come quelli patrimoniali, assistenziali ecc. ma basta così: di matrimonio, adozione e altro non si parli neanche, guai! Insomma il solito disco rotto che unisce sotto la stessa musica gli Alfani, i Salvini, i Bagnaschi, i Giovanardi, gli Adinolfi, papa Ciccio e compagnia cantante. Zucconi replica postulando che una donna non è un po' incinta e un po' no, o lo è o non lo è, cercando così di far capire al suo interlocutore l'assurdità insita nel suddividere le unioni affettive tra serie A e serie B. O si danno gli stessi diritti a tutti oppure è una presa in giro. Alfano riparte col solito disco rotto di cui sopra perché, poveretto, più in là di lì non può andare.
E niente, la risposta alla domanda di Zucconi è tutta qui: perché più in là di lì non possiamo andare. Semplice, no?

Nessun commento:

Posta un commento

L'odio al Pride

Boh, non so se al Pride di Roma si sia manifestato tutto questo odio. Ma se anche fosse, dove sarebbe il problema? Non mi risulta che il nos...