Traduzione: hai un cancro al cervello con un'aspettativa di vita di poche settimane? Sei paralizzato in un letto totalmente in balìa di macchine che ti consentono di respirare e alimentarti? Sei all'ultimo stadio di una malattia degenerativa che ti provoca atroci sofferenze e fa dipendere totalmente la tua "vita" da terzi? Soffri e non rompere i coglioni, ché la vita non è nella tua disponibilità. E, tantomeno, hai le capacità o il diritto di decidere quando quella che vivi può essere considerata vita oppure no.
Penoso.
martedì 30 dicembre 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
L'odio al Pride
Boh, non so se al Pride di Roma si sia manifestato tutto questo odio. Ma se anche fosse, dove sarebbe il problema? Non mi risulta che il nos...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento