Traduzione: hai un cancro al cervello con un'aspettativa di vita di poche settimane? Sei paralizzato in un letto totalmente in balìa di macchine che ti consentono di respirare e alimentarti? Sei all'ultimo stadio di una malattia degenerativa che ti provoca atroci sofferenze e fa dipendere totalmente la tua "vita" da terzi? Soffri e non rompere i coglioni, ché la vita non è nella tua disponibilità. E, tantomeno, hai le capacità o il diritto di decidere quando quella che vivi può essere considerata vita oppure no.
Penoso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ancora su Più libri Più liberi
Comunque, tornando alla vicenda Più libri Più liberi, se ci si pensa la partecipazione di una casa editrice filonazista è anche un po' u...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
-
È in corso da un paio di giorni una discussione fiume sul blog di Moz . Tema: cosa resterà dei blog. Tra i tanti argomenti di cui si dibatte...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
Nessun commento:
Posta un commento