I casi sono due: o quest'uomo è completamente andato, nel qual caso bisognerebbe ricorrere a un T.S.O. urgente, oppure pensa che quelli completamente andati siamo noi, nel qual caso, forse, non avrebbe tutti i torti. Fatto sta che oggi è tornato alla carica con un accorato appello per riunire sotto un'unica bandiera tutti i moderati - che poi cosa c'entri lui coi moderati, dopo tanti anni non l'ho ancora capito, ma soprassediamo.
Il bello è che per raggiungere il suo scopo non s'è inventato qualcosa di nuovo, non ha tirato fuori dal suo magico cilindro qualcosa di originale con cui stupire le italiache masse sonnolenti, ma ha riproposto pari pari gli stessi stilemi, gli stessi ritornelli triti e ritriti, vecchi, stantii, decrepiti, coi quali ci ha spaccato le appendici pendule per quasi un ventennio. Nessuno sforzo per cambiare qualche concetto, per buttare là qualche idea nuova, niente di niente: il suo parco cazzate si ripropone negli anni sempre uguale a se stesso, ad libitum. Come quei copioni sgualciti che una volta usati si buttano ad ammuffire in un baule per poi essere ritirati fuori ad ogni occasione soffiandoci via la polvere.
Ed eccolo quindi riproporre, in pieno 2012, senza nessuna forma di pudore, cose tipo "con la sinistra più tasse", come se durante gli anni in cui ha governato lui - governato, vabbé - la pressione fiscale fosse stata sempre in caduta libera. Oppure il suo vecchio cavallo di battaglia di dare "più poteri al premier" - pensate a dove saremmo adesso se un megalomone di siffatta pasta avesse avuto più poteri di quelli che la Costituzione gli ha attribuito. E poi la tanto agognata riforma della Corte Costituzionale, accusata di essere un "organo politico" solo perché ogni tanto rimandava al mittente qualche porcata anticostituzionale scritta appositamente per lui dai suoi galoppini.
Mi sento di rivolgere un accorato appello ai suddetti moderati, oggetto delle attenzioni del teleimbonitore. Avete davanti a voi un'occasione unica, irripetibile: mandarlo a cagare tutti insieme, una volta per tutte. E poi, vai di T.S.O.
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