sabato 29 marzo 2025

Galimberti, cosa dici?

A me Umberto Galimberti è sempre piaciuto, come del resto sa chi mi legge da piu tempo. La mia libreria trabocca di suoi libri, ho assistito a sue conferenze, seguo suoi interventi su youtube. Poi, certo, non è che abbia sempre preso ciò che diceva come se fossero le pronunce dell'Oracolo di Delfi, e devo dire che spesso ho trovato alcune sue esternazioni eufemisticamente discutibili. 
Devo riconoscere però che l'uscita sulla eccessiva patologizzazione della scuola, come ha fatto giustamente notare Gwendalyne, non sta né in cielo né in terra. Cosa peraltro che mi aveva già fatto notare mia figlia maggiore, educatrice in una scuola media.

4 commenti:

  1. Potente, la lettera di Salvatore Savasta.
    Richiama l'attenzione su cose a cui dovremmo pensare di più, pur essendo (e dico "per fortuna") in una situazione quotidiana ben diversa dalla sua.

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    1. Certo. E dovrebbero pensarci di più anche certi attempati filosofi che erano docenti quando la scuola era completamente diversa da oggi.

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  2. E' sempre piaciuto, e molto, anche a me, Galimberti.
    Ma ieri quando ho letto il post di Gwendalyne non ho potuto che essere d'accordo con lei, come adesso con te.
    E in Galimberti riscontro anche una certa crescente sicumera, da ascriversi forse ai suoi ormai quasi 83 anni; proprio come all'età, almeno in parte, sono dovute probabilmente certe sue posizioni che definire discutibili suona quasi eufemistico. Peccato.

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    1. Peccato, sì. Ma d'altra parte è anche comprensibile che filosofi che hanno prodotto una così vasta mole di scritti e di pensieri possano ogni tanto farla fuori dal vaso.

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