venerdì 4 luglio 2025

Ha sempre fatto caldo


Giuseppe Cruciani pubblica sui social una prima pagine del Corriere della Sera del 1967 che titola: "La grandine squassa Milano. A Roma si soffoca: 42°". Poi ci piazza sotto l'hashtag #EcoNazi. Il messaggio che vuole veicolare è chiaro: temperature estreme ci sono sempre state, quindi non c'è nessuna emergenza climatica e, soprattutto, le attività umane non c'entrano niente. 

Tutto preso dalla sua furia ideologica negazionista, il Cruciani evita accuratamente di menzionare il fatto che è vero che temperature estreme in passato ci sono sempre state, così come è vero che ci sono sempre stati eventi meteorologici violenti, ma ciò che è cambiato negli ultimi decenni sono la frequenza e la potenza di questi eventi. Oggi sono molto più frequenti rispetto al passato e soprattutto arrivano con molto più anticipo.

I 40° (50 in certe zone d'Europa) raggiunti recentemente sono stati registrati alla fine del mese di giugno, non alla fine del mese di luglio come riporta l'articolo citato da Cruciani. Probabilmente quella grandinata e quella temperatura hanno conquistato le prime pagine perché all'epoca erano avvenimenti molto rari, mentre oggi sono la norma rispetto al passato, tanto che molti scienziati, un po' provocatoriamente, suggeriscono di cambiare la dicitura Stato di calamità, che viene sempre tirata fuori in caso di eventi estremi, in Stato di normalità, a indicare che oggi quegli eventi e quelle temperature sono la norma, non l'eccezione. E tutto questo a causa dei cambiamenti climatici innescati (anche) dalle attività umane. Con buona pace di Cruciani e del suo furore ideologico negazionista. 

Inutile ricordare che il ritornello "Ha sempre fatto caldo" è l'arma retorica per eccellenza dei negazionisti climatici, uno slogan che ha anche una sua efficacia e che fa presa sulle menti semplici perché è immediato, semplice, facilmente comprensibile. In più semplifica e banalizza un problema gigantesco e estremamente complesso. Come del resto Cruciani sa benissimo.

7 commenti:

  1. Importante sapere se i negazionisti sanno che quello che dicono loro è vero o una bugia con degli interessi economici.

    E un'altra cosa importante è il livello cognitivo di quelli che gli ascoltano.

    La spiegazione che fai, la frequenza dei fenomeni, le date in cui si danno e si davano, possibilmente non sia compresso per quegli che trovano benissimo e semplice il "caldo, ne ha fatto sempre e di nubifragi abbiamo sempre avuto conoscenza". Tutti ricordiamo un'estate di quando eravamo piccoli che c'era un caldo insopportabile e l'argomentazione di cui sopra non richiede troppa riflessione.

    podi-.

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    1. >Importante sapere se i negazionisti sanno che quello che dicono loro è vero o una bugia con degli interessi economici.

      Guarda, io penso che la maggior parte dei negazionisti sappia come stanno le cose in realtà. Ma devono recitare la parte o per interesse, oppure malafede o ideologia. Di Cruciani, sinceramente, non saprei dire se reciti la parte oppure no. E in fin dei conti non m'importa granché, ho preso il suo esempio per fare capire come ragionano i negazionisti.

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  2. Secondo me si dice troppo poco che, a prescindere dalle fondate e ormai incontrovertibili evidenze scientifiche, il ritornello "ha sempre fatto caldo" fa gioco alla maggioranza degl'industriali e, per estensione, alle multinazionali e in definitiva al capitalismo.
    Quanto a Cruciani... stenderei il proverbiale pietoso velo.

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  3. Non bisognerebbe dare ascolto a certe persone ma credo sia necessario farlo per contrastarle e cercare di rimettere le cose a posto.
    Sei sempre forte Andrea Sacchini.

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    1. Hai ragione, non bisognerebbe dare ascolto a certe persone, ma tanti purtroppo lo fanno. Qualche sera fa Umberto Galimberti, nella trasmissione di Augias, diceva che per evitare di farsi ingannare occorre principalmente una cosa: la cultura. E il nostro paese in questo ha un deficit spaventoso. Questo spiega il successo di certi personaggi e anche di certi governi.
      Ciao Sari, grazie.

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