mercoledì 30 luglio 2025

Troppo poco tempo

Ogni tanto prendo atto di questa verità: non ho tempo per fare tutto. È una cosa che in maniera più o meno conscia so da sempre, ma ci sono momenti in cui questa consapevolezza emerge in maniera più vistosa rispetto ad altri. Torno a casa dal lavoro verso le tre di ogni pomeriggio e da lì in poi vorrei fare tutto ciò che mi piace: andare avanti col libro in lettura, scrivere qui sul blog, suonare il pianoforte, la chitarra, ascoltare conferenze e interventi su youtube dei divulgatori che amo, oppure un vecchio album dei Genesis. Ma non riesco a fare tutto perché il tempo non basta. E c'è poi da mettere in conto che alcuni pomeriggi ho comunque incombenze e commissioni da sbrigare.

Dovrei smettere di lavorare e recuperare così quelle otto/nove ore di vita che ogni giorno sono obbligato a sacrificare sull'altare del lavoro per poter vivere. A volte penso che le persone che non hanno alcun interesse e alcuna passione forse vivono meglio. Mi capita di vedere quelli che passano le ore seduti ai tavolini del bar a cazzeggiare e a parlare di Temptation island e mi chiedo se non stiano meglio loro di me. Magari non sanno niente di come funziona il mondo e non gli importa niente di saperlo, ma stanno bene lo stesso e non si fanno i problemi che mi faccio io. Forse essere interessati e curiosi di troppe cose è una condanna, non una virtù.

20 commenti:

  1. "Forse essere interessati e curiosi di troppe cose è una condanna, non una virtù": non sono d'accordo, e credo che in fondo in fondo non lo sia neanche tu.
    In attesa della pensione, che ti restituirà per intero a te stesso e ai tuoi interessi, potresti provare a proporti ogni giorno non più di una o due cose di cui hai particolarmente voglia, magari per il giorno dopo, e così forse ti ci dedicheresti poi con una sensazione in positivo, anzichè nell'idea di ciò che "perdi". Bo', l'ho buttata lì... ;-))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok, chiudo il blog e mi dedico al resto.

      (Scherzo :-))

      Elimina
  2. Non ti rimane un po' di tempo per vedere il film che ti ho consigliato in un tuo post? Scusa se insisto grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oddio, è vero. L'avevo segnato da qualche parte ma non ricordo dove. Ridimmelo, per piacere, ché stavolta me lo segno per bene.
      Grazie.

      Elimina
    2. Figurati, ci mancherebbe, s'intitola "Red Snake", ancora grazie ciao😊🤗

      Elimina
  3. Personalmente credo che manco con la pensione risolveresti il problema del tempo. Lo dico per esperienza personale.
    Ti posso consigliare il mio metodo adottato: priorità e pianificazione.
    Buona giornata 👋

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Anna Maria. Mi sembra strano, comunque, che nemmeno in pensione si riesca a risolvere il problema del tempo che non basta.
      Ciao.

      Elimina
    2. Poi mi dirai... 🤣💚👋

      Elimina
    3. Non vedo l'ora di potertelo dire 😅

      Elimina
  4. Ciao, Andrea. Hai descritto ciò che provo anch'io ogni giorno, perché ho molti interessi e non riuscire a dedicarmi a tutto spesso mi deprime. Vorrei avere più tempo anche per il mio blog, che a volte devo aggiornare al volo mentre sono in treno.

    Per quanto riguarda la pensione, il rischio è di essere fagocitati dai bisogni di figli e nipoti, che significa cominciare a svolgere commissioni continue e fare da baby sitter 7 giorni su 7. I genitori e i nonni sono una colonna portante della nostra società. :D Ho visto ottantenni arrancare con molta fatica spingendo passeggini con piccoli diavoletti pieni di energia.

    Buon mercoledì. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vorrei avere più tempo anche per il mio blog, che a volte devo aggiornare al volo mentre sono in treno

      Come ti capisco! Pensa che questo post l'ho scritto al volo sul cellulare questa mattina, alle cinque e mezza, mentre ero seduto al bar a fare colazione in attesa di andare al lavoro. E l'ho scritto di getto proprio mentre pensavo a quanto è frustrante non avere la possibilità di fare tutto ciò che mi piace.
      Per quanto riguarda la questione pensione/nonni: calma! Sono già nella prospettiva di diventare nonno (per la pensione dovrò pazientare ancora qualche anno) e da tempo ho già messo gli invalicabili paletti, paletti che escludono che il mio periodo di meritato riposo post-lavorativo si trasformi in un periodo più faticoso di quello lavorativo. Chi di dovere sa già.
      Ciao Romina :-)

      Elimina
  5. Andrea, dici che ti manca il tempo. Ma forse dovresti ammettere che ti manca un mondo in cui ciò che ami abbia davvero posto. La curiosità non è un dono, è una maledizione con le buone maniere. Ti illude di arricchirti, ma in cambio ti isola. Ti fa vedere troppo, capire troppo, e poi ti lascia da solo in mezzo a chi non vuole vedere niente. Il pensiero non è uno strumento: è un acido. Corrode tutto, anche la pace. E chi pensa troppo finisce per non appartenere più a nulla, né al bar, né all’ufficio, né al tempo libero. Tu cerchi più ore, ma in realtà sai benissimo che non basterebbero. Perché ciò che ti nutre è anche ciò che ti scava. Non sei stanco: sei fuori asse, fuori contesto, fuori mappa. Non è un problema di organizzazione: è che il mondo in cui vivi non è fatto per chi sente tutto e lo sente troppo. E no, non c’è cura. Solo resistenza. Solo stile, se ti va. O la solitudine, se non reggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Andrea, temo che tu abbia descritto un quadro leggermente... apocalittico :-)

      Andiamo con ordine.

      È vero, come Romina ho molte passioni e molti interessi, ma non sono questi a isolarmi dal mondo. Per mia natura sono da sempre introverso, un po' chiuso in me stesso, solitario. Ma questo da sempre, non da quando ho scoperto e assecondato (con gioia) i miei interessi, quindi non è la mia curiosità a isolarmi dal mondo, sono io che mi isolo. La curiosità mi arricchisce, certo, e se il prezzo che dovessi pagare per questo arricchimento fosse l'isolamento, la preferirei comunque, specie se consideri che ho da sempre pessimi rapporti con gli altri esseri umani.

      Detto in altre parole, tra i perdigiorno che stanno tutta la giornata al bar a parlare di calcio e televisione e chi si chiude in casa a leggere un saggio di Telmo Pievani o ad ascoltare su youtube una lezione di Alessandro Barbero, scelgo la seconda opzione tutta la vita.

      Ciò che mi nutre è ciò che mi scava? Benissimo, voglio essere ridotto all'osso! :-)

      Elimina
    2. Andrea, capisco bene quello che dici. Non è la curiosità a isolarti, sei tu che ti isoli. Ma poi succede che proprio quella curiosità, che arricchisce, certo, ti spinge sempre più lontano dal resto. Non ti rende migliore: ti rende altro. E più ti nutri, più scavi. E più scavi, più ti allontani. È inevitabile. Ma forse, e lo dico anche a me stesso, bisognerebbe ogni tanto staccarsi. Non per smettere di pensare, ma per non finirne annientati. Anche l’intelligenza, se non si concede tregua, si trasforma in supplizio. Pessoa lo scrisse senza girarci intorno: “Pensare troppo è distruggersi.” E forse è vero. Ogni tanto serve smettere di capire, per riuscire a sentire. Chiudere il libro, spegnere tutto, respirare, senza dover dimostrare nulla. Tu dici che vuoi essere ridotto all’osso. Io ti capisco. Ma anche l’osso, se resta troppo esposto, si spezza. E allora forse sì, stacchiamoci ogni tanto. Non per vigliaccheria, ma per poter tornare, interi, a ciò che ci consuma.

      Elimina
    3. No, non sono d'accordo e per me non è così. Ma d'altra parte non possiamo sempre essere d'accordo su tutto, no? ;-)

      Elimina
    4. Certo Andrea, e va bene così. Forse hai più forza tu, o più fede nella luce che scava. Io, a volte, sento che la mente rischia di bruciarmi i polmoni. E allora mi fermo. Non per fuggire, ma per non esplodere. Restare interi è già un compromesso con la coscienza. Ma ti leggo, e mi conforta il fatto che tu abbia ancora fiato per spingerti più in là.

      Elimina
    5. Vado un attimo fuori tema. Toglimi una curiosità: tu hai un blog o scrivi da qualche parte?

      Elimina
    6. No, Andrea, nessun blog. Almeno non con il mio nome.
      Scrivo, certo, ma sparso, un po’ ovunque. E forse mi piace così: senza firma, senza casa fissa.
      Mi basta sapere che, ogni tanto, qualcuno legge davvero. Ma che fatica, però.

      Elimina
  6. Come già ebbi modo di dirti, svolgi un lavoro poco gratificante che ti fai piacere perché non ti mancano decenni per la pensione. La sensazione di non avere tempo per coltivare delle passioni è inevitabile, succede anche a me quando mi mettono due corsi in sovrapposizione (uno in chiusura mentre parte l'altro) , cosa che comunque dura al massimo 10 giorni, sennò avrei cercato altro...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, ma il lavoro che faccio me lo faccio piacere perché, pur non amandolo particolarmente, ha il pregio di lasciarmi notevoli quantità di tempo libero. Altrimenti sì, avrei cercato altro.

      Elimina

Yankee Doodle

Fino ad oggi il nome Yankee Doodle mi rievocava il piccione viaggiatore protagonista di un vecchio cartone animato di Hanna-Barbera che guar...