mercoledì 30 luglio 2025

Lorenzo, non è più tempo di equidistanza

Io penso che Jovanotti sia una persona dotata di una normale intelligenza, come la mia o quella di chiunque altro. Ciò mi porta a ritenere un po' ridicola e un po' imbarazzante l'equidistanza tenuta durante il concerto di sabato scorso a Udine su ciò che sta succedendo a Gaza. 

A Gaza non c'è una guerra, Lorenzo, a Gaza c'è un genocidio pianificato scientemente. Una guerra c'è semmai in Ucraina, dove si fronteggiano due eserciti, ma a Gaza non si fronteggiano due eserciti, a Gaza c'è uno dei più forti e tecnologicamente meglio attrezzati eserciti del mondo che spara su civili disarmati mentre sono in fila per il pane e l'acqua. Non è una guerra, è uno sterminio, c'è differenza tra le due cose. E non è accettabile che tu dica: "non è una questione di tifoseria. Io sono tifoso solamente per sostenere la pace, la tregua." 

Non è vero che non è una questione di tifoseria, perché a un certo punto bisogna schierarsi, non si può stare sempre con quelli che non scelgono, non prendono parte, non si sbilanciano, o molto comodamente e facilmente sostengono la pace. Grazie al cazzo. Tutti sosteniamo la pace. Conosci forse qualcuno che è contro la pace? Io no. Ma durante un genocidio ci si schiera, o di qua o di là. Altrimenti meglio starsene zitti: suonare, cantare e basta. 

Dio santo, che fastidio l'equidistanza.

12 commenti:

  1. Jovanotti ha detto di non avere nulla di intelligente da dire. E la cosa grottesca è che lo ha detto tra gli applausi. Applaudito da chi? Dagli stessi giovani che, come scrivevi nel post precedente, vivono meglio proprio perché non sono afflitti dal morbo della curiosità. Quelli che non leggono, non sanno, non vogliono sapere. Nessuna fame del mondo, nessuna sete di verità: solo intrattenimento a buon prezzo. E allora il silenzio di Lorenzo li rassicura. Non li sfida, non li mette in crisi, li conferma nella loro beatitudine inconsapevole.
    La verità è che il sapere fa soffrire. Chi sa, si sporca, si compromette. Ma qui nessuno vuole compromettersi: si preferisce invocare la “pace” come se fosse un biscotto per bambini, uguale per tutti. Lorenzo non ha detto nulla. Ma non è vero che non aveva nulla da dire: ha scelto di non dire. E chi sceglie il silenzio mentre si consuma un genocidio, si schiera. Altro che equidistanza. È solo viltà ben vestita. E il pubblico, che non conosce la fatica del sapere, applaude sempre, anche quando dovrebbe avere il pudore di vergognarsi. Ma alla fine, anche l’ignoranza ha i suoi cori da stadio.

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    1. Concordo. Preciso solo che non è stato tutto il pubblico di Jovanotti ad applaudire il suo intervento, ma una parte. Il cantante ha un seguito vastissimo in Italia, e in questa vastità è lecito pensare che solo una minoranza appoggi questo suo non schierarsi. Tanto è vero che sui social è nata una polemica fortissima su di lui innescata dai tanti suoi fan delusi che avrebbero voluto una presa di posizione chiara contro lo sterminio in corso.

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  2. Probabilmente Jovanotti ha calcolato che tra i tanti suoi fan ci sono appartenenti a entrambe le fazioni, chi riconosce che è effettivamente in corso un genocidio e chi minimizza per vari motivi ciò che succede a Gaza. Quindi il suo potrebbe essere stato una specie di colpo al cerchio r uno alla botte per cercare di non scontentare nessuno.

    Pierre

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    1. Probabilissimo, la tipica (non) presa di posizione utile a non scontentare nessuno.

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  3. Ma durante un obbligo di vaccinazione ci si schiera, o di qua o di là. E lui si è schierato, per stare poi male lui stesso. Meglio starsene zitti: suonare, cantare e basta.
    Notte serena a te.

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    1. Sai che non ricordo? Si era schierato contro l'obbligo?

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    2. Al contrario. Faceva propaganda come il Vasco, come il Gassman... Gli "artisti" devono fare solo gli artisti. Stop
      PS ho messo le virgolette perché io non li considero molto artisti. Io amo altra musica e altri attori.
      Buon pomeriggio 💚👋

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    3. Non sono d'accordo, Anna Maria. Un artista è comunque una persona che ha delle idee, e se ritiene di volerle esporre non gliene va preclusa la possibilità di farlo.

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    4. Ma veramente ho espresso quel che hai detto tu, alla fine del tuo post. Altrimenti meglio starsene zitti: suonare, cantare e basta. Ma forse non ci siamo capiti. Non rammaricartene. Buona serata Andrea. Alla prosdima

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    5. Ah ok, allora forse non ci siamo capiti. Io ho criticato Jovanotti per non aver preso una posizione chiara e forte nei confronti del genocidio a Gaza, e in questo contesto ho detto che se uno pur di non urtare nessuno dice banalità come quelle delle da lui, a questo punto tanto vale che canti e basta. Tutto qua.
      Ciao Anna Maria ;-)

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  4. Fece lo stesso dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Me lo ricordo perché si schermì durante un'ospitata da Vespa (dove la faziosità è imperante) dicendo che qualsiasi risposta avrebbe dato sarebbe stata la stessa: sono per la pace. Non mi piace la guerra e non voglio né ho le competenze per entrare nel merito.

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    1. Atteggiamenti, quello da Vespa e quello di sabato, che stonano un po' con la sua storia musicale, che se non ricordo male è fatta anche di canzoni improntate alla ribellione, alla protesta, a un certo anticonformismo. Boh, non so che dire.
      Peccato, comunque.

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