Ho parlato già, in passato, di questo argomento, che per me è affascinantissimo, ma ogni tanto mi imbatto in qualche nuovo contributo che aggiunge un pezzetto a quanto già avevo appreso. L'argomento è ovviamente la teleologia, ossia la concezione filosofica secondo la quale ogni evento che accade è inserito in un disegno, in un destino, non è mai dovuto al caso. Telmo Pievani racconta a questo proposito un aneddoto.
Un uomo esce di casa la mattina presto per portare il cane a fare pipì. Mentre cammina sul marciapiede una tegola cade dal tetto di un palazzo, lo colpisce in testa e il pover'uomo muore. L'evento, senza ulteriori aggiunte, viene naturale attribuirlo al caso, una tragica casualità. Ma proviamo ad aggiungere un pezzettino. L'uomo esce di casa col suo cane ma si ferma per un minuto dall'edicolante a comprare il giornale. Quando riprende a camminare cade la tegola di cui sopra e l'uomo muore. Se non si fosse fermato dall'edicolante, la tegola sarebbe caduta subito dopo il passaggio dell'uomo e lui sarebbe ancora vivo. In questa seconda situazione viene meno naturale pensare al caso e più istintivo dire: Era destino, era cioè scritto in un disegno che quello dovesse essere l'ultimo giorno del pover'uomo.
Quante volte ci è capitato di pensare che una serie di eventi (fortunati o sfortunati non ha importanza) che ci capitano non siano frutto del caso ma siano inseriti in un "destino", in un "disegno"?
Questo ragionamento non deve stupire, perché la nostra mente è naturalmente strutturata e programmata per ragionare in termini di finalità. È appunto teleologica. Il caso è fortemente controintuitivo. E, tra l'altro, la degenerazione di questo modo di pensare è ciò che genera i deliranti complottismi che tutti conosciamo. Se avete una cinquantina di minuti, vi suggerisco di seguire questa interessantissima lezione di Telmo Pievani il quale, con la sua ben nota maestria e capacità affabulatoria, spiega perché la nostra mente ragiona in questo modo (c'entra l'evoluzione) e perché cose come "ce l'abbiamo nel DNA" o "è scritto nei nostri geni" non hanno alcun senso.
Magistrale, come sempre, Pievani: grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaMa ha fatto un accenno mettendo in relazione "Il giardino dei Finzi-Contini" e Jack Nicholson?? Così mi è parso e mi chiedo cosa c'entrino uno con l'altro (però l'ho ascoltato ieri sera già mezza addormentata...😅).
Ciao,
siu
Immagino sia perché dal romanzo è stato tratto un film e Nicholson vi recitava. Però non lo so, la butto lì così :-)
EliminaAvevo visto il film e non ricordavo ci fosse anche Nicholson, ho controllato e in effetti non c'è proprio.
EliminaE' invece coprotagonista nel film "Il re dei giardini di Marvin". Bo'... dovrei riascoltare l'intervento di Telmo Pevani un po' più sveglia di com'ero ieri per capire se cavo un ragno dal buco😅.
In effetti Pievani cita Il giardino dei Finzi-Contini. Probabilmente è incorso in una svista :-)
EliminaMi sono accorto casualmente che Pievani cita di nuovo Nicholson e Il giardino dei Finzi-Contini in quest'altra conferenza (dal min. 6:30). Ha anche l'aggravante della recidiva :-)
EliminaLa cosa, caro Andrea, si fa sempre più intricata ed enigmatica ;-)) Perchè se ascolti bene stavolta Pievani non dice "IL GIARDINO dei Finzi-Contini", dice "L'ONORE dei Finzi-Contini". Che secondo me porta dritto a "L'onore dei Prizzi", dove non soltanto Nicholson è il protagonista, ma la vicenda si svolge pure in un contesto americano di mafia e boss mafiosi in cui la battuta poi citata dal nostro, "ma se era così maledettamente in gamba, com'è che è così irrimediabilmente morto?", suona perfetta.
EliminaE dunque la ratio resta inspiegabile: perchè citare per ben due volte (e a questo punto magari ce ne sono pure altre...) i Finzi-Contini, film e romanzo intrisi invece al 100% di un clima intensamente ferrarese (al tempo delle leggi razziste del fascismo)?
Che anche Pievani, come il più comune dei mortali, abbia qualche neurone che non gira più come dovrebbe? :-))) Ma due volte praticamente lo stesso errore mi sembra più che una casualità... Che c'entrino come punto in comune del lapsus le "Z" di Finzi e Prizzi..?
A questo punto mi viene proprio voglia di chiederglielo, bisognerebbe trovare un indirizzo a cui mandargli una mail, magari proverò a cercarlo.
Ciao Andrea, grazie per la segnalazione e buon quasi week-end.
Ho mandato una mail a Telmo Pievani ed ecco cosa mi ha risposto, tra l'altro velocissimo (che uomo meraviglioso! :-)) :
Elimina"E grazie perché avete ragione... non è Il Giardino dei Finzi Contini! Il film è "L'onore dei Prizzi". La mia memoria ha fatto cilecca. Portate pazienza.
In quel film Jack Nicholson - se non ricordo male perché lo vidi molto tempo fa - davanti al cadavere di uno che aveva fatto uccidere lui, se ne esce con questa battuta geniale: "se era così dannatamente intelligente, perché adesso è così irrimediabilmente morto?" (il che calza perfettamente a Neandertal)
(Lo scrivo in "Homo sapiens e altre catastrofi", che appunto è del 2002...)"
Insomma ci avevo preso... ;-)))
Grande Siu, ottimo lavoro! Alla fine, insomma, anche la prodigiosa memoria di Telmo Pievani ha fatto cilecca. Succede anche ai grandi.
EliminaCiao Siu :-)
Se un amministratore non condonasse una casa abusiva prendendo ovviamente una mazzetta, quella casa non rimarrebbe poi sepolta sotto una frana? Complottismo delirante?
RispondiEliminaPiù che complottismo direi che siamo nel campo delle probabilità :-)
EliminaPensa se ci fossero tanti Telmo Pievani nelle cattedre dei nostri ragazzi... che meraviglia di classi avremmo. Mi entusiasma la sua passione divulgativa ed ha sempre tante cose da dire che non vorrebbe mai lasciarci... ed è una gran bella sensazione. Nei suoi giochi rocamboleschi (che solo lui sa permettersi) ha inserito persino Vasco Rossi.
RispondiEliminaGrazie per queste chicche.
Ciao Andrea
Se ci fossero tanti Telmo Pievani nelle nostre classi, in ogni materia e non solo quelle scientifiche, forse la scuola sarebbe effettivamente diversa.
EliminaGrazie a te.
Ciao Sari.