sabato 28 settembre 2019

La trappola dell'autogrill

Ho fatto una sosta, stamattina, al rientro da Valtournenche, in un autogrill alle porte di Bologna. A un certo punto, mentre mi appressavo all'uscita, ho notato un cesto con ammassati al suo interno dei libri in offerta. Non so se avete presente, si tratta di quei libri che non legge nessuno e che si mettono in vendita negli autogrill e nei centri commerciali a prezzi stracciati nella speranza che qualcuno abbocchi. Naturalmente ho abboccato. Per la precisione, alla modica cifra di nove euro ho portato a casa La frontiera, di Alessandro Leogrande, e Tocca l'acqua, tocca il vento, di Amos Oz.

Il primo è un'opera a metà tra narrativa e saggistica e tratta il tema, oggi più che mai attuale, delle migrazioni. Il secondo, invece, non ho la più pallida idea di cosa tratti e l'ho preso solo perché attirato dal nome dell'autore. L'anno scorso, mi pare, lessi infatti un libro del noto scrittore israeliano intitolato Una storia di amore e di tenebra, e mi piacque assai. Poi, quando l'avrò letto, magari vi dirò qualcosa.

Una volta arrivato a casa ho infilato, con qualche difficoltà, i due nuovi acquisti in una delle traboccanti mensole della mia libreria che ospitano i libri in attesa di essere letti e mi sono chiesto: Perché li ho comprati? Quando mai li leggerò? A volte penso sia una forma di patologia, quella di portare continuamente a casa libri che leggerò chissà quando, forse addirittura mai. Sì, dev'essere sicuramente così. E forse, chissà, è probabile che ci sia anche una cura.

2 commenti:

  1. Io uguale uguale. Ma certe volte succede che poi dopo anni, quasi per caso, uno di questi libri comprati e mai letti mi capiti tra le mani e lo leggo.

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  2. Meno male. Mi conforta sapere di non essere il solo ad avere certe "manie" :-)

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