Mi chiedo quale sia l'utilità giornalistico-informativa del riportare, citandoli pari pari con tanto di virgolettati, i più disgustosi tra i circa duemila commenti apparsi in pochi minuti in calce al post con cui Salvini commenta, naturalmente a modo suo, il ritorno di Carola Rackete in Germania da donna libera.
Forse Repubblica vuole rendere edotti i suoi lettori circa il livello culturale dei seguaci del felpato? A che pro? E perché ci dovremmo sorprendere di tali commenti quando l'incitatore dei leoni da tastiera che li vergano, in grandissima parte gente frustrata e ignorante che riempie il proprio immenso vuoto esistenziale insultando sotto anonimato, è lo stesso ministro, con gentili epiteti tipo "zecca comunista" e "viziata tedesca"?
Non ho più alcuna fiducia che questo paese possa in qualche modo risalire la china di imbarbarimento e pochezza umana e culturale verso cui si è avviato. Non vedo alcun segnale che possa far sperare in una inversione di rotta, in special modo pensando che i grandi della cultura che ancora potevano farsi sentire per tentare di contrastare questa deriva - penso ad Andrea Camilleri, Luciano De Crescenzo, l'immenso Umberto Eco, solo per citare i primi che mi vengono in mente - uno a uno se ne vanno, lasciandoci soli in questo mare di becerume e ignoranza che alla fine fagociterà tutto e tutti.
Bravo, Andrea, è quello che dico sempre io.
RispondiEliminaLa responsabilità dei media a proposito del bassissimo livello del dibattito politico è immensa. I media non fanno altro che rilanciare il peggio delle dichiarazioni dei politici e delle risse verbali presenti sui social. E questo tutti i santi giorni della settimana. D'altra parte, che fatica si fa? Qualsiasi scribacchino sa fare copia/incolla delle scomposte dichiarazioni presenti sui social per elaborare un articoletto.
Stiamo assistendo soltanto a una squallida gara verso il basso. Il rischio è che anche il cittadino perbene o animato da buone intenzioni, travolto da questa marea di fango continuo, si abitui e si trasformi progressivamente in cavernicolo.
Che la politica smuova passioni e conduca ad atteggiamenti irrazionali, è noto e umano; ma chi sta in alto - e in alto ci sono anche i direttori dei giornali e affini - dovrebbe almeno cercare di dare il buon esempio, per non farci precipitare nella melma. Invece i media non fanno altro che stimolare gli istinti peggiori presenti in ciascuno di noi.
Anch'io sono pessimista: non vedo come si possa invertire questa tendenza.
Cosa dire? Speriamo di sbagliare entrambi.
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