lunedì 8 luglio 2019

Guerre di ieri e di oggi

Stretto di Surigao (Filippine), 25 ottobre 1944, Seconda guerra mondiale. L'ammiraglio americano Jesse Oldendorf schiera sei corazzate, otto incrociatori e tredici cacciatorpedinieri. Dalla parte opposta, il viceammiraglio Shōij Nishimura schiera due incrociatori pesanti, due corazzate e sette cacciatorpedinieri. Per i nipponici è una sconfitta pesantissima. Nishimura perde un incrociatore pesante, entrambe le corazzate, metà dei cacciatorpedinieri e cinquemila uomini. La sconfitta segna la fine dell'egemonia giapponese sul Pacifico che si protraeva dal 1905.

Canale di Sicilia, Mediterraneo centrale, 8 luglio 2019. In seguito a un drammatico vertice a Roma del Comitato ordine e sicurezza, il governo italiano (principalmente su input del ministro dell'inferno) decide di schierare un non precisato numero (qualche decina?) di motovedette della Guardia di finanza e della Marina militare di fronte ai porti di Sicilia e Calabria. Schiera altresì navi veloci e aerei da ricognizione coi radar davanti alle coste della Libia e località limitrofe. Tale spiegamento di forze avrà come avversari decine e decine di barconi, barchini, gommoni, zattere carichi di pericolosissimi uomini, donne e bambini in fuga da lager, persecuzioni, fame e miseria.

Una guerra che il ministro dell'inferno aveva già perso prima ancora che la cominciasse.

Nessun commento:

Posta un commento

L'odio al Pride

Boh, non so se al Pride di Roma si sia manifestato tutto questo odio. Ma se anche fosse, dove sarebbe il problema? Non mi risulta che il nos...