Si presenta un barcone con novanta persone sopra. Viene intercettato da una motovedetta della Finanza e da una della Guardia costiera e viene tranquillamente accompagnato a Lampedusa, dove i migranti sbarcano senza alcun impedimento. Il ministro della paura è furioso, inviperito, perché i porti sono chiusi, come sapete (non è vero ma facciamo finta di crederci), e basta che lui si distragga un attimo che zac!, arriva un barcone e quelli sbarcano.
E il tapino non può neppure tuonare contro qualche ONG, magari straniera, perché a soccorrerli e farli sbarcare sono due unità militari italiane. Bisogna correre ai ripari, naturalmente, perché l'immagine del ministro dal pugno di ferro mica può essere compromessa da un manipolo di disgraziati che arrivano e sbarcano così, come se niente fosse. Con le europee alle porte, poi? Stiamo scherzando?
E allora ecco la nota ministeriale che dovrebbe riparare il danno d'immagine, nota secondo la quale il Viminale starebbe già provvedendo al rimpatrio dei nuovi arrivati. Naturalmente sono tutte balle, in primo luogo perché non si sa neppure la nazionalità dei naviganti, in secondo luogo perché, quand'anche fosse accertata, occorrerebbero comunque mesi prima che tutta la trafila venga effettuata. Non c'è niente da fare, in certi giorni va tutto storto.
Nessun commento:
Posta un commento