Siccome sembra che il governo abbia intenzione, tramite un emendamento alla Legge di bilancio, di obbligare le compagnie telefoniche a ripristinare la fatturazione mensile al posto di quella a ventotto giorni, le suddette compagnie sono in stato di allarme e, scrive Repubblica, hanno cominciato un po' a pressare i parlamentari, spiegando loro, tra le altre cose, che la fatturazione a ventotto giorni è un vantaggio per il cliente. Perché? Eccolo spiegato: "I lobbisti delle società spiegano ai
parlamentari che la maggior parte dei clienti mobili ha un tesoretto di
chiamate, sms e giga di traffico che è libero di utilizzare. Consumato
questo tesoretto, però, il cliente comincia ad andare in mare aperto.
Comincia, cioè, a pagare a consumo con esborsi che possono essere anche
molto dolorosi. Ora la fatturazione classica - quella mensile - comporta che il cliente
utilizzi il tesoretto durante 30 o 31 giorni. Dunque, questa persona più
facilmente esaurirà la sua riserva di chiamate, sms, giga - in 30 o 31
giorni - per finire nel mare aperto e in tempesta del pagamento a
consumo. Viceversa la fatturazione a 28 giorni rende questo rischio di
sforamento e superamento del tesoretto più basso."
Diciamo la verità: Wanna Marchi, rapportata a questi qui, era una dilettante.
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