Chi viaggia un po' oltre i 40, tipo lo scrivente, ad esempio, forse avra' avuto occasione di utilizzare in gioventu' i giradischi. Erano dispostivi che funzionavano elettricamente, formati da una specie di piatto rotante, mosso appunto da un motore elettrico, su cui venivano posizionati i dischi in vinile, che potevano essere a 33 oppure 45 giri (prima ancora, se non ricordo male, c'erano anche i 78 giri, ma si parla del Pleistocene o giu' di li').
In prossimita' del piatto rotante, c'era una sorta di piccolo braccio meccanico, mobile, che terminava con una puntina. Quest'ultima, quando veniva appoggiata sulla superficie del disco entrava nei suoi solchi e le relative vibrazioni generate venivano trasformate in suoni.
Molto spesso capitava che il disco in vinile, a causa dell'usura oppure della poca cura con cui veniva maneggiato, si rovinasse in qualche punto, e quando la puntina del giradischi arrivava lì, tornava indietro, rifacendo ascoltare sempre il medesimo pezzo di brano musicale.
Voi direte: ma perche' ci hai fatto la storia del giradischi? Beh, perche' e' la prima cosa che m'e' venuta in mente quando oggi il delinquente ha detto, per l'ennesima volta: "La riforma della giustizia è la prima da mettere in campo quando vinceremo le elezioni."
sabato 22 febbraio 2014
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