E' da ieri che sui media non si parla d'altro: l'inibizione, dal territorio italiano, dell'accesso a piratebay.org (ci ha fatto un articolo pure il Corrierone). La cosa ha fatto scalpore per vari motivi, e uno dei principali è che si tratta della prima volta - pare - che l'oscuramento riguarda un sito con un tale livello di popolarità. Solo in Italia, infatti, sono stimati circa 450.000 accessi mensili.
Brevemente, per chi non ne fosse al corrente, piratebay.org non è nient'altro che un indicizzatore di files .torrent, utilizzati per trasferire files audio e video da pc a pc tramite BitTorrent e gli altri client che si appoggiano a questo sistema di condivisione di files.
Ovviamente i gestori del noto sito non sono rimasti con le mani in mano, mettendo online a tempo di record un clone, attualmente ancora raggiungibile qui, del portale. Va comunque precisato che in realtà il sito è sempre stato raggiungibile cambiando i propri DNS con quelli forniti ad esempio da OpenDNS, o con altri sistemi di navigazione anonima, anche se sembra che il provvedimento, a breve, bloccherà non solo i DNS ma anche gli indirizzi ip e i futuri siti-clone che saranno creati.
Non lo so, staremo a vedere. Certo è che lascia un po' perplessi il fatto che ci si accanisca con tanta veemenza contro un sito che ancora, a quanto risulta, non è stato condannato in nessun paese. E' vero, ci sono state in passato prese di posizione e pressioni per tentare di chiuderlo o di limitarne l'attività, e tuttora sono in corso processi, ma rimane il fatto che a termini di legge è pulito.
E lascia ancora più perplessi, e anche un po' increduli (e rassegnati), il fatto che ancora ci siano persone che pensano di chiudere internet o una sua parte con provvedimenti che con la rete non hanno nulla a che vedere. Un sito internet non è un negozio che si può chiudere con un lucchetto alla serranda; sarebbe come voler interrompere un fiume costruendo una diga: prima o poi l'acqua arriverà in cima e tracimerà riprendendo il suo corso, oppure troverà altre strade. E' un po' come un bambino che soffia in cielo pretendendo di spostare le nuvole. Non si può pretendere di applicare all'immateriale le regole delle cose materiali. E questo non è ancora stato capito.
Sia ben chiaro, con questo non sto difendendo la pirateria, sto solo cercando di mettere in evidenza come le leggi che regolano tutto ciò che concerne il copyright nell'era di internet siano terribilmente obsolete. Vetuste. E chi sta nella "sala dei bottoni" sarà bene che capisca e si adegui in fretta, se non vuole rimanere vittima della sua obsolescenza.
p.s.
come vedete dall'immagine qui sotto, catturata ieri sera poco prima delle 21, il sito oscurato è perfettamente raggiungibile e funzionale semplicemente nascondendosi dietro a un proxy: alla faccia del "lucchetto alla serranda"...
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anche il nuovo indirizzo è oscurato (quando ci sono i soldi la polizzia si muove in fretta), e per ora basta usare OpenDNS; se bloccassero anche l'IP sarebbe una buona occasione per imparare ad usare TOR e i proxy :P
RispondiElimina> anche il nuovo indirizzo è oscurato
RispondiEliminaA me, veramente, il nuovo risulta raggiungibile. Anche navigando in chiaro...
http://labaia.org/