Ovvio, nessuno farà i salti di gioia nell'apprendere la notizia, ma il problema non è questo. Il problema è che il taglio tanto strombazzato è niente rispetto ai tagli più subdoli che vengono imposti sotto forma di aumenti più o meno reclamizzati. A me starebbe benissimo che la mia tredicesima venisse tagliata di 20 o 30 euro se i prezzi e il costo della vita fossero uguali al periodo della tredicesima dell'anno scorso. Per fare pari saremmo andati una volta di meno in pizzeria, per dire.
Mentre invece, a fronte di una sostanziale uguaglianza di reddito, si ha avuto nel corso dell'anno un aumento generalizzato di tutto quanto serve per vivere. Quindi, riepilogando: stipendi uguali, tredicesima un pelino più leggera e costi della vita a volo libero (verso l'alto). Qualche esempio? Basta spulciare qualche dato Istat che riporta il raffronto delle variazioni tra l'ottobre appena trascorso e quello dell'anno scorso:
- pane: +10,3%
- pasta: +6,4%
- latte: +5%
- frutta: +5,3%
- benzina: +6,8%
- gasolio: +7,2%
- luce: +2,1%
Le principali associazioni dei consumatori hanno calcolato che ciò si tradurrà per una famiglia in un aumento complessivo annuo valutato mediamente in circa 400 euro.
Altroché i 20 di decurtazione della tredicesima.
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