martedì 21 agosto 2007

I 20 motivi (futili e pretestuosi) per non fare figli

Secondo me ci sono persone che scrivono libri con l'unico fine di venderli. Poi non importa cosa ci mettono dentro e se quello che scrivono in realtà non lo pensano: l'importante è che il libro venda e faccia guadagnare. Se eventualmente fa anche scandalo, poi, è ancora meglio.

Il libro del quale penso questo è No kid, scritto da una psicanalista francese coll'intento di illustrare in dettaglio i motivi per cui sarebbe meglio non procreare. Di questo libro si è occupato, tra gli altri, anche il Corriere con un articoletto (qui). L'elenco dei venti motivi, invece, per cui - sempre secondo l'illustre scrittrice - sarebbe meglio non procreare li trovate qui sotto (questo è il link):
1) Il parto è una tortura
2) Diventerete dispensatrici ambulanti di cibo
3) Lotterete per continuare a divertirvi

4) Perderete i contatti con gli amici

5) Dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a comunicare con i vostri figli

6) I figli uccideranno il vostro desiderio

7) I figli suonano la campana a morto della vostra vita di coppia

8) Fare figli è da conformisti

9) I figli costano

10) Verrete ingannati pensando che non esista niente come un figlio perfetto

11) Sarete inevitabilmente delusi dai vostri figli

12) Tutti si aspetteranno che voi siate una madre prima che una professionista e una donna

13) Le famiglie sono un incubo

14) I figli mettono fine ai vostri sogni dell’infanzia

15) Non smetterete di desiderare la completa felicità per la vostra prole

16) Stare a casa a badare ai figli è incredibilmente noioso

17) Dovrete scegliere fra maternità e carriera

18) Quando arriva un figlio, di solito scompare il padre

19) Ci sono già troppi bambini sul pianeta

20) I figli sono pericolosi: vi portano in tribunale senza pensarci un secondo.
Dunque, io ho 4 figli (2 naturali e due adottati di recente ^_^), quindi penso di avere una certa esperienza in materia, tale da permettermi di controbattere ad alcune delle sciocchezze elencate qui sopra. A dire il vero non so neanche se ne valga la pena, visto che - come ho già detto - secondo me il vero motivo per cui l'ha fatto è esclusivamente economico, ma tant'è.

Ovviamente il fatto che io non condivida molti dei punti elencati non significa automaticamente che per qualcun'altro non siano invece totalmente condivisibili (anzi, se qualcuno vuol dire la sua in proposito è il benvenuto), ci mancherebbe. Vediamo.


Punto 1
: "il parto è una tortura".
Qui, ovviamente, ho dovuto interpellare Chiara, non avendo io diretta esperienza in merito ^^, la quale mi ha effettivamente confermato che è vero. L'unica cosa che l'autrice ha semmai omesso di evidenziare è il dopo. Il parto - è vero - è in genere doloroso, ma le sensazioni successive ripagano abbondantemente il dolore provato.

Punto 2: "diventerete dispensatrici ambulanti di cibo".
A parte il fatto che non ho capito bene il senso di questa affermazione (sempre ammesso che ce l'abbia). In ogni caso non vedo dove sia il problema. Quando le mie figlie erano piccoline, con un minimo di organizzazione abbiamo sempre trovato il modo di fare le nostre gite e i nostri viaggi con loro al seguito, e con pochissimi problemi. Il problema non è tanto diventare dispensatrici di cibo, quanto semmai riuscire a far fronte economicamente ai costi di tale cibo (ne riparlerò più avanti).

Punto 3: "lotterete per continuare a divertirvi".
Beh, se l'autrice (la quale tra l'altro è mamma pure lei) non si è divertita nel crescere i suoi figli, si è persa la parte migliore. Mi dispiace per lei.

Punto 4: "perderete i contatti con gli amici".
Balla colossale. A noi è accaduto esattamente l'opposto.

Punto 5: "dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a comunicare coi vostri figli".
Naturale. Se lei ha fatto crescere i suoi esclusivamente davanti alla televisione è logico che poi per comprenderli abbia dovuto imparare un linguaggio da idioti.

Punto 6: "i figli uccideranno il vostro desiderio".
Qui non mi dilungo. Comunque non mi (ci) risulta. :-)

Punto 7: "i figli suonano la campana a morto della vostra vita di coppia". Secondo Chiara nel nostro caso è il computer che sta uccidendo la vita di coppia. :-)

Punto 8: "fare figli è da conformisti".
Questa affermazione non merita commento.

Punto 9: "fare figli costa".
Beh, ogni tanto qualcuna la dice anche giusta, anche se il discorso sarebbe un tantino più complesso. Non sono i figli in sé che costano, è la società che ti impone il "prezzo" della loro messa al mondo e crescita.

Punto 10: "verrete ingannati pensando che non esista niente come un figlio perfetto".
Vedi punto 8.

Punto 11: "sarete inevitabilmente deluse dai vostri figli".
Mi dispiace per lei se ha avuto questa disgrazia.

Punto 12: "tutti si aspetteranno che voi siate una madre prima che una professionista e una donna".
A parte il fatto che non si capisce perché non si possa essere madre e donna allo stesso tempo, in ogni caso non vedo eventualmente dove sia il problema nell'essere madre prima che professionista. Anzi (risposta di Chiara).

Punto 13: "le famiglie sono un incubo".
Affermazione troppo generica. Dovrebbe spiegarsi meglio.

Punto 14: "i figli mettono fine ai vostri sogni dell'infanzia".
Balla (risposta di Chiara).

Punto 15: "non smetterete di desiderare la completa felicità per la vostra prole".
C'è qualcosa di male in questo? Ed è un buon motivo per non fare figli?

Punto 16: "stare a casa a badare i figli è incredibilmente noioso".
Vedi punto 14.

Punto 17: "dovrete scegliere tra maternità e carriera".
Parzialmente vero. Con qualche sacrificio è comunque possibile conciliare le due cose.

Punto 18: "quando arriva un figlio di solito scompare il padre".
Vedi punto 8.

Punto 19: "ci sono già troppi bambini sul pianeta".
Eccola qua, lo sapevo, un'altra sostenitrice della dottrina Malthusiana. :-)

Punto 20: "i figli sono pericolosi: vi portano in tribunale senza pensarci un secondo".
Questa è scema (risposta di Chiara). :-)


Ovviamente ho scelto un approccio semiserio per controbattere ad alcune delle affermazioni della scrittrice (più che altro per restare sullo stesso piano). Oltretutto i 20 punti elencati sono solamente una sintesi elaborata dal Times degli originali 40 esposti dalla psicanalista, e, per farsi un'idea completa e meno superficiale, bisognerebbe leggere il libro, dove sicuramente avrà approfondito ogni singolo punto.

L'obiezione di fondo che comunque mi sento di fare a quanto sostiene l'autrice del libro, è quella di aver esaminato e preso in considerazione solo gli aspetti "negativi", se così si può dire, della questione figli. Ora - è inutile negarlo - sarebbe da ipocriti affermare che mettere al mondo dei figli e crescerli sia un affare tutto rose e fiori. Io stesso sono il primo a dire che ci sono momenti in cui pensi "ma chi me l'ha fatto fare?", ma è altrettanto ipocrita esaminare solo questi aspetti senza mettere sull'altro piatto della bilancia la contropartita in soddisfazioni e gioia del mettere su famiglia.

Insomma, mi viene difficile pensare che l'esperienza di mamma dell'autrice sia stata così negativa (se così fosse perché ne avrebbe fatti 2?), ma in qualche modo il libro va venduto.

5 commenti:

  1. Quoto il tuo pensiero: è un'occasione per far soldi. Aggiungo il mio pensiero: fa leva su una delle peculiarità dell'animo umano: l'egoismo.

    Comunque pochissimi giorni ancora e potrò "concretizzare" la mia personale opinione sul fatto di fare i figli...

    Ciao!

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  2. >Comunque pochissimi giorni ancora e potrò "concretizzare" la mia personale opinione sul fatto di fare i figli...

    Davvero? Auguri e complimenti! :-)

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  3. In effetti questo genere di libri sono uno spreco colossale di cellulosa.

    Più o meno come la biografia di Totti o Materazzi.

    Anche i genitori a volte deludono i figli.

    Forse i figli di questa psicoanalista dopo aver letto il libro la porteranno davvero in tribunale :-)

    E poi gli psichiatri psicologi psicoanalisti un po' fuori lo sono.

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  4. >Più o meno come la biografia di Totti o Materazzi.

    Perché, Totti ha scritto anche la sua biografia? Io ero rimasto ancora alle barzellette... :-)

    >Anche i genitori a volte deludono i figli.

    Lo so, purtroppo.

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