Boh, non capisco tutto questo astio nei confronti di Gino Cecchettin.
Per come la vedo io, si tratta di un uomo che si sta semplicemente adoperando per dare un senso a ciò che non ne ha. E la perdita di una figlia è qualcosa che non ne ha, nonostante la nota narrazione secondo cui anche il dolore più atroce ha un senso (per informazioni citofonare al cristianesimo).
D'altra parte, da quando l'uomo ha messo piede sulla terra si è sempre prodigato con encomiabile impegno per dare un senso sia alla vita sia agli eventi ad essa correlati. Il padre di Giulia, che è umano al pari di tutti gli umani, sta facendo questo.
Quindi? Qual è il problema?
Forse che sembra uno show, quasi innaturale. Mai pensato di altri, in analoghe situazioni.
RispondiEliminaLa nonna che pubblica il libro... boh. Belle le parole di perdono e di serenità, ma c'è qualcosa che non mi torna fino alla fine.
Speriamo di poter vedere solo il bene e il bello che questa drammatica situazione può portare.
Moz-
Beh, sulla nonna che pubblica il libro io sorvolerei; personalmente lo trovo abbastanza triste. Per quanto riguarda la presunta (sovra)esposizione mediatica, se può essere funzionale alla sensibilizzazione verso certe tematiche, perché no? Ci sono famosi precedenti, come ad esempio Eluana Englaro. La battaglia che condusse suo padre fu utilissima per smuovere un po' le sonnolente coscienze collettive sul tema del fine vita.
EliminaInfatti, nulla da dire su quella storia. Ma noto enormi differenze con il modo di fare di questo padre... non so, sensazioni. È come se tutti, in famiglia, vogliano apparire in qualche modo. Spero sia solo una sensazione sbagliata.
EliminaMoz-
Giusta o sbagliata non so, è comunque una sensazione effettivamente molto diffusa.
EliminaVedo. E figurati, io lo dico nel modo più disinteressato possibile (figurati). È una cosa che sto captando nei comportamenti, che mi sembrano innaturali, e comunque lontani anni luce da battaglie similari del passato.
EliminaMoz-
Lo tgrovo anche io innaturale, di una pacatezza incredibile.. ma forse perché è stato provato già in maniera indicibile..
RispondiEliminal'astio che mi da fastidio davvero, invece, e che trovo assurdo..è quello per Paola Concia.
No pianto, no invocazioni di pene di morte, no sguaiatezze, no dolore esibito e si sa, dove non c'è abbastanza sangue occorre spargere escrementi per poter dire "qualcosa di forte" anzi, più forte.
RispondiEliminaCosa succede alla famiglia della povera Giulia, per la quale non c'è neppure compassione, lo spiega Loredana Lipperini qui: https://www.lipperatura.it/lodio-verso-il-dolore-degli-altri-per-gino-cecchettin/
Bellissimo articolo. Grazie Sari. A proposito di Gino Cecchettin, ricordo che nelle ore immediatamente successive alla scoperta dell'omicidio della figlia espresse vicinanza alla famiglia dell'assassino per la disgrazia capitata a loro. Anche da cose come questa si capisce l'indole di un uomo.
EliminaIntanto ne hanno ammazzata un'altra, a Treviso...
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