sabato 10 dicembre 2022

Non decido io

Ogni volta che Marco Cappato accompagna una persona in Svizzera mi viene in mente quanto scriveva Telmo Pievani in Creazione senza Dio: "Come può un paese tollerare che i suoi cittadini non siano liberi di decidere della propria vita e della propria morte?" Eppure è così, anche se sembra incredibile. 

La Costituzione che regola questo paese ci garantisce molte libertà: possiamo andare dove ci pare a ogni ora del giorno e della notte, possiamo manifestare liberamente il nostro pensiero, possiamo associarci, possiamo rifiutare trattamenti sanitari, però non possiamo decidere di smettere di soffrire, e mi chiedo che senso abbiano tutte le altre libertà se quella fondamentale ci viene negata.

Il sotteso di questa proibizione è noto: la vita che vivi non è tua e quindi non puoi disporne liberamente. Ma se non posso disporre liberamente della mia vita, dov'è la democrazia? Quali sono i canoni che la definiscono? E qui credo che siamo tutti vittime di un errore, che è quello di ridurre la democrazia al voto. Siccome nel nostro paese ci sono libere elezioni, ecco che siamo in democrazia. Non è così. Giovanni Sartori diceva che andare a votare non è niente di più di un modo tra i tanti per scegliere i capi, né più né meno, la democrazia è ben altro.

La democrazia è innanzitutto emancipazione, ed emancipazione significa una società che dà ai suoi componenti la possibilità di farlo. Democrazia è aveve asili nido che permettano alle donne di poter andare al lavoro, è non avere liste di attesa nella sanità basate sul censo, è garantire a tutti il diritto allo studio e, più in generale, democrazia è offrire a tutti le stesse possibilità. Altroché andare a votare. Soprattutto, democrazia è autodeterminazione, possibilità di poter decidere per sé riguardo a ogni aspetto della vita e della morte. Il resto sono chiacchiere, non democrazia.

8 commenti:

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    1. Già. Mancano, oggi, pensatori del calibro di Sartori.

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  2. Io ho appena rinnovato la mia iscrizione all'Associazione Luca Coscioni, e un pochino riesco, per le mie possibilità, a dare una mano.

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    1. Molto bello. Sto valutando di iscrivermi anch'io, condivido le loro battaglie e credo che Marco Cappato sia l'emblema di ciò che significa fare politica nel senso più pieno del termine.

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  3. L'Italia è una repubblica basata sul Cristo e quindi il peccato più grande è pensare che la propria vita ci appartenga, in realtà non è così

    don Lucio

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  4. Vorrei avere il diritto di poter disporre della mia vita, fino all'ultimo istante, quello estremo, della mia morte, che nella vita è inclusa. Ma ci sono troppi codardi al potere, troppi ipocriti che non mi permetteranno di godere di questo sacrosanto diritto.

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    1. Anch'io vorrei questo diritto, ma non si vedono all'orizzonte segnali che autorizzino a qualche ottimismo in questo senso.

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