giovedì 6 ottobre 2022

Urlare (quando si è opposizione)

Giulio Cavalli fa notare come sia facile, dai banchi dell'opposizione, strillare cose come "la pacchia è finita", l'Italia "libera dalle catene dell'Europa", "l'Europa ribaltata", i barconi affondati e via andare. Poi può capitare, come è capitato, che dall'opposizione si passi al (futuro) governo, ove occorre dare peso e concretezza ai proclami e alle promesse strillati quando si era opposizione. Ed è tutto un altro paio di maniche.

12 commenti:

  1. Han voluto la bicicletta e ora ... mah

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  2. Decisamente più complicato. Soprattutto perché bisogna dimostrare di sapere e, più di tutto, di saper fare.

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    1. Esatto. Poi, per carità, magari faranno anche qualcosa di buono, chi può dirlo? Vedremo.

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  3. Mica è la prima a scalpitare dall'opposizione e poi, costruitasi una maggioranza, calare la maschera.

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  4. Il problema più grosso è non scontentare gli ingombranti compagni di coalizione...

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  5. Esperienza di una realtà amministrata dai grillini, a Carrara per 5 anni. Il peggio del peggio del niente.

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    1. Credo che se si esaminassero realtà locali a campione, il peggio del peggio potrebbe essere ascritto a qualsiasi forza politica.

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  6. Ma la Francia vigilerà, almeno così crede la Boone...

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    1. Sì, ma Mattarella l'ha presa male e la cosa è rientrata (per ora).

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