Mi è piaciuto molto questo parallelo con Trento e Trieste all'inizio della Prima guerra mondiale. Credo sia molto efficace nel far capire (attenzione: capire, non giustificare) i motivi dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. D'altra parte sono sempre l'efficacia e la chiarezza a cui Alessandro Barbero ci ha abituati.
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Sicuramente le dinamiche dei popoli di confine ci sono e ci saranno sempre, purtroppo. La stessa Italia ha avuto seri problemi a gestire le zone dell'Alto Adige e della Val d'Aosta. Poi, forse, con l'Europa Unita la cosa si è un po' tranquillizzata. Anche se anche lì ci sono ancora dei rancori pronti a uscire fuori alla minima provocazione, secondo me.
RispondiEliminaMa purtroppo non riusciamo ancora ad andare oltre alla lingua parlata, alla religione professata e ad usi e costumi che ci fanno sentire diversi dagli altri; dandoci un'identità culturale che storicamente non ha nemmeno radici concrete.
L'analisi di Alessandro Barbero si concentra sul punto di vista storico e culturale, che d'altronde sono la sua materia.
Non tocca, però, un punto che secondo me, sottolineo il secondo me, è principale: gli interessi economici.
Quelli ci sono sempre, nascosti da altre motivazioni più populiste. C'erano con gli Stati Uniti in Iraq. E ci sono anche con Russia e Ucraina.
La parte est dell'Ucraina è quella ricca, come il nostro nord. L'Ucraina ha una posizione strategica sulla distribuzione del gas e di altre materie da parte della Russia a molti altri paesi. E, sicuramente, ci sono anche tanti altri motivi che ignoro.
Penso, inoltre, che sia Putin sia questi più volte nominati oligarchi ricchi come non pochi al mondo, siano un qualcosa di stampo malavitoso. Vedo veramente la Russia come un paese dove la mafia sia concretamente ad andata al potere.
Penso anch'io che ci siano anche motivazioni di ordine economico e anche altro. Come dice Barbero, saranno gli storici del futuro che lo accerteranno.
EliminaPer quanto riguarda la mafia, che in Russia sia concretamente al potere è fuori discussione, basta leggere libri come La Russia di Putin, di Anna Politkovskaja, per rendersi conto fino a che punto.
In effetti dovremmo riprenderci anche Fiume!
RispondiEliminaBeh, magari siamo ancora in tempo :-)
Eliminapensare che quando ero in vacanza in val d'Ega la nonna della famiglia che ci ospitava, credo 90enne, ci disse che lei sotto all'Austria ci sarebbe tornata volentieri, che con gli italiani bah!
RispondiEliminaBeh, mi sembra normale che ci siano persone che dicono che sotto gli austriaci si stava benissimo.
EliminaAllo stesso modo in cui, oggi, molti dicono che sotto il fascismo si stava benissimo.