martedì 4 aprile 2017

Ma ci dormono, la notte?

I commenti non servono di fronte a queste cose, di alcun valore aggiunto sono portatori; anzi, commentando si corre il rischio di cadere nella stucchevole retorica sbrodolosa fine a se stessa che già imperversa fin troppo abbondantemente in ogni dove. Però una cosa me la chiedo, pur conscio di correre i rischi menzionati qui sopra: chi fa queste cose, la notte riesce a dormire come se niente fosse? I piloti degli aerei che hanno condotto l'attacco chimico sugli ospedali e in cui sono morti anche dei bambini, quando staccano tornano a casa come se niente fosse? Come un normale impiegato che finito il suo orario di lavoro timbra, torna dalla moglie per cena e magari la sera legge le fiabe ai suoi figli piccoli? Ecco, a 'sta cosa non riesco a trovare risposta.

1 commento:

  1. Io la metterei un po' sullo psicologico, stile Erich Fromm: i soldati sono "programmati" (tipo imprinting) ad eseguire gli ordini e non a porsi domande. Con un po' di addestramento gli uomini possono essere addestrati come si fa con i cani e questi sono i risultati.
    Non fosse stato così i piloti americani che hanno sganciato le bombe su Hiroshima e Nagasaki non avrebbero neanche lanciato le bombe. E' pur vero che in quel caso non sapevano di trasportare ordigni talmente potenti da eliminare in un solo colpo centinaia di migliaia di persone però hanno eseguito gli ordini senza discutere.
    Obbedire non è una virtù (diceva pure il buon Don Milani).

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