giovedì 7 aprile 2016

Via libera a ministra

Era uno di quei dubbi grammaticali che mi assillavano da un po' e di cui, complice la mia leggendaria pigrizia, ho sempre procrastinato il chiarimento definitivo. Dopo aver letto sul Corriere, in bella vista, che l'ex ministra Guidi ha appreso di essere parte lesa nella famosa vicenda petrolifera che la riguarda, mi sono tolto una volta per tutte lo sfizio. Dopo aver consultato il Garzanti e il Devoto-Oli on line, che entrambi classificano il termine ministro solo come sostantivo maschile, senza declinazione femminile, sono andato dai cruscani, i quali hanno sentenziato che ministra è corretto, così come è corretto assessora, chirurga, avvocata (o avvocatessa), sindaca, magistrata ecc.
Lo so, all'orecchio occorrerà tempo ad abituarsi, ma tant'è.

6 commenti:

  1. In effetti suona male... però mi domando: perché "maestra" non mi fa lo stesso effetto? In fondo la regola per la formazione del femminile è la stessa. Deve essere tutta questione di abitudine, già.
    ["Assessora" è orribile, ma se l'alternativa fosse "assessoressa" meglio lasciar perdere... ;-)]

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  2. Difficile classificare il più brutto anche tra sindaca e sindachessa. E l'elenco potrebbe continuare :)

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  3. la società si evolve e la lingua con lei. ci sono professioni che una volta era impensabile fossero praticate da donne, non a caso le professioni per il quale esiste già il femminile, ci siamo abituati e per questo "suonano meglio" - è solo questione di abitudine però - sono quelle che storicamente sono sempre state svolte anche (o solo) da donne.

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  4. Vero. È che, in linea generale, siamo tendenzialmente ostili ai cambiamenti (non vale solo per la lingua, ma penso anche a quelli della società), e quando capitano ci mettiamo un po' ad abituarci.

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  5. in realtà dovrebbe dirsi onorevole ministra oppure senatrice ministra o ancora acreverendissima ministra. Mentre Renzi va definito Cavaliere onorevolissimo eccellenza Presidente del Consiglio.

    questo stante all'etichetta.

    nb: stessi titoli si applicano ai familiari stretti. Quindi si dirà, nel caso di Renzi: per la moglie, Reggente consorte senatrice, seguita da nome e cognome; reverendo seguito da nome e cognome per padre e i figli ecc.
    ovviamente sia a Renzi che ai ministri ci si rivolge dandogli del voi. Mentre loro devono usare il plurale maiestatis quando si riferiscono alla loro persona.

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  6. Penso che codesta sequela di titoli pomposi andrebbe meritata, e non mi sembra.

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