martedì 14 luglio 2015

Scialpi e il produttore

A me fa piacere che Scialpi e il suo produttore abbiano deciso di sposarsi e l'abbiano annunciato pubblicamente. Me lo ricordo bene, Scialpi; nel periodo in cui io frequentavo le medie, o giù di lì, a qualsiasi ora accendessi la tv c'era lui col suo Rocking Rolling, una sorta di ballata rock col testo dallo stile post-apocalittico. La canzone era tutto sommato orecchiabile, e lui era un gran gnocco (ricordo bene gli sbavamenti di molte mie compagne di classe), ma alla fine, a forza di infiniti passaggi in tutte le radio e in tutte le tv, il suo Rocking Rolling aveva gravemente frantumato i coglioni. Comunque, dicevo, mi fa piacere che abbia deciso di convolare a nozze col suo compagno; mi spiace solo che, complice l'arretratezza culturale e legislativa del nostro paese, i due dovranno andare all'estero a coronare il loro sogno - va bene un paese qualsiasi, eh, dal momento che a non aver ancora regolamentato le nozze gay siamo rimasti noi e l'Iran, in quel famoso testa a testa di cui si è già parlato altre volte.
L'unica cosa che stona, in tutta questa faccenda, è il paragone un tantinello azzardato con Elton John - già letto da qualche parte, in giro - che se sul piano della vita privata regge, sul piano musicale non sta né in cielo né in terra. Per carità, Scialpi è bravissimo, Rocking Rolling e altre sono bellissime, ma Elton John è l'autore di pezzi che resteranno nella storia del rock per sempre. Penso a Please, Crocodile Rock, Goodbye Yellow Brick Road, This Train Don’t Stop There Anymore, oppure penso a ballate stupende come Our song o Candle in the wind. Insomma, ci siamo capiti, no?
Questi son pezzi che resteranno, di Scialpi non so cosa resterà. Insomma, lasciamo stare certi paragoni, va'.

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