Valeria Breghieri, sul Giornale di stamattina, si chiede "perché Dio si è distratto?" permettendo così che si verificasse la tragedia del pullman belga. Nel suo articolo scrive: "Beati i credenti che sapranno rispondersi e consolarsi e darsi pace e perfino trovare una ragione".
Una tragedia di queste dimensioni è normale che tocchi tutti, ma se volessimo scomodare Dio, allora dovremmo farci la stessa domanda, quella sulla sua distrazione, per un numero elevatissimo di situazioni: milioni di bambini, ad esempio, muoiono ogni anno di fame; un numero altrettanto elevato è ridotto in schiavitù o costretto a usare armi, e si potrebbe continuare, anche uscendo dall'ambito dei bambini.
Dio è da sempre un alibi molto comodo - la chiesa ha costruito su questo il suo impero - per tentare di spiegare quello che sfugge al nostro raziocinio e alla nostra logica, ma è appunto solo un alibi. Se infatti si guardasse a tutto quello che succede nel mondo che provoca indignazione, si dovrebbe concludere che questo fantomatico Dio non solo è distratto, ma alquanto menefreghista. Eppure sono certo che moltissimi, e probabilmente non solo tra i credenti, si saranno posti la domanda della giornalista.
Per fortuna, come scrive nel suo articolo, la prima a non credere alla storiella della distrazione è proprio lei.
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