L'editoriale domenicale di Ferrara è sempre un qualcosa che va gustato con calma; va centellinato; va preso a piccole dosi, perché altrimenti il divertimento e l'ilarità finiscono subito. Tra le numerose chicche di quello odierno si legge, ad esempio: "La Camera ha appena avuto una resipiscenza di dignità, e ha respinto una richiesta d’arresto borbonica motivata con il contesto ambientale del fare politica in Campania".
Quindi, per Ferrara, salvare dal carcere un presunto referente della camorra, il cui arresto è motivato da una montagna di carte dei magistrati, è un atto di dignità della Camera. Da ciò si deduce che Ferrara ha un concetto tutto suo di dignità. Mi permetto, sommessamente, di suggerirgli la lettura di un buon dizionario di italiano. A volte sapere il significato di un termine può essere utile a evitare di dire corbellerie di questo calibro.
Anche l'ammissione che "l’Italia è in mutande" è piuttosto divertente. Se non altro perché il barbuto scribacchino si scorda di dire chi ha governato, e per quanto tempo, l'Italia dell'ultimo ventennio o quasi. Insomma, si dimentica di dire chi è il maggior responsabile della famosa Italia in mutande. Ma sono cose che capitano quando il tipo in questione è anche quello che firma il suo assegno.
La perla in chiusura, però, è quella che spicca su tutte: "La destra liberale italiana incarnata per tanti anni dall’anomalo leader Berlusconi potrebbe diventare una destra di governo per il futuro".
La destra liberale italiana non c'entra assolutamente niente con Berlusconi, e Ferrara lo sa benissimo. In primo luogo perché Berlusconi di liberale non ha (e non ha fatto) niente. Il teleimbonitore ha infatti fondato un partito di cui lui solo è padrone, e con metodi padronali l'ha sempre gestito. Ha promesso per 17 anni una rivoluzione liberale che non c'è mai stata. Anzi, ha sempre legiferato in senso esattamente opposto (a meno che cose come la legge sul fine vita possano essere considerate liberali). Insomma, Berlusconi non ha mai incarnato niente che potesse assomigliare alla destra. Era semplicemente a capo di un comitato d'affari.
E non glielo dite a Ferrara, che tanto lo sa.
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