Dopo alcuni giorni di riunioni e consultazioni in casa Rai, sono arrivati i primi provvedimenti a carico di Santoro e soci per la trasmissione Annozero andata in onda giovedì scorso, e cioè l'obbligo per il conduttore di mettere in piedi una puntata "riparatrice" e la sospensione del vignettista Vauro a causa di alcune vignette mostrate in trasmissione.
In particolare, la vignetta di Vauro che, almeno stando a quanto riporta La Stampa, gli è costata la sospensione sarebbe questa:
Ognuno, com'è naturale che sia, ha una propria sensibilità e un proprio modo di vedere e interpretare le cose. Vauro è stato sospeso perché questa vignetta, secondo i vertici Rai, avrebbe leso i sentimenti di pietà dei defunti. A me sinceramente non sembra; evidentemente sono anch'io senza pietà. Anzi, mi pare una motivazione pure un tantinello ipocrita messa lì per tentare di giustificare un provvedimento che sa molto di censura. Ma, come al solito, si tratta di una mia impressione.
Piuttosto, quello che ho trovato curioso, e per certi versi anche abbastanza divertente, è la questione della puntata riparatrice. Santoro, infatti, dovrà fare in modo che "sin dalla prossima puntata di Annozero siano attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo". Ma cos'è, una presa in giro? Cosa dovrebbe fare quindi, mandare in onda altrettanti servizi in cui si dice che la macchina dei soccorsi è stata perfetta?
Sapete cosa mi ha fatto venire in mente questa cosa? Avete presente quando si va dal prete a confessarsi e in base alla gravità di quello che si è combinato ci si becca la penitenza (di solito una sequela più o meno lunga di Pater Ave Gloria da recitare)? Ecco, più o meno la stessa cosa.
Naturalmente, dopo Santoro, aspettiamo che i vertici Rai prendano provvedimenti contro altre vergogne, queste a mio avviso molto più gravi, di cui si è macchiata l'informazione di stato.
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aspetta e spera...
RispondiEliminala televisione italiana è sempre più faziosa e sempre più ipocrita. Non censureranno mai le vergogne di cui parli te.
>Non censureranno mai le vergogne di cui parli te
RispondiEliminaNon servirebbe neppure arrivare a tanto, sarebbe sufficiente un po' di giornalismo vecchio stile. Dove per "vecchio stile" intendo riportare i fatti, non spettacolarizzare.
Ma siamo ancora lontani.