venerdì 4 aprile 2025

Compulsività

Stamattina nel tavolino accanto al mio è arrivato un signore con in mano la tazzina di caffè e un paio di quotidiani. Ha bevuto il caffè, ha allontanato la tazzina e steso i due quotidiani sul tavolino. Poi ha cominciato a "leggerli", nel senso che si è soffermato un attimo sui titoli di prima pagina e poi ha cominciato a sfogliarli velocemente buttando un occhio solo ai titoli di ogni articolo. Vabbe', ho pensato, magari ha fretta ed è per questo che li sfoglia velocemente. Poi però ho pensato che se qualcuno ha fretta non si porta il caffè al tavolo con due quotidiani, lo beve al banco e poi se ne va per la sua strada. Invece no, lui è venuto al tavolino con caffè e due giornali. Anche io ero al tavolino con un paio di quotidiani, ma li sfogliavo tranquillamente soffermandomi a leggere gli articoli che dal titolo immaginavo potessero interessarmi. Non mi limitavo al titolo, leggevo il pezzo.

Riflettevo sul fatto che quel signore sfogliava i quotidiani con la stessa modalità con cui si consultano i social. Sui social fai lo scrolling, i quotidiani li sfogli. Sui social leggi al volo il flusso ininterrotto di ciò che passa, i quotidiani li sfogli compulsivamente leggendo solo i titoli. Cambia il mezzo, ma la sostanza è uguale. In entrambi i casi non si approfondisce, quindi non si capisce o si capisce limitatamente a ciò che si può dedurre da un titolo. Non è la stessa cosa.

Probabilmente la tecnolgia ci ha ormai definitivamente immersi nella civiltà della velocità, una dimensione che antropologicamente non ci appartiene perché il nostro cervello è regolato sulla lentezza, non sulla velocità. Non possono stare insieme approfondimento e velocità, approfondimento e superficialità, e lo sa benissimo chiunque abbia ad esempio a che fare con gli studi. Se si vuole apprendere si deve leggere, rileggere, capire ciò che si legge e poi interiorizzarlo, e non lo si può fare velocemente o superficialmente altrimenti alla fine non rimane niente. Invece oggi tutto deve essere immediato, veloce, domande e risposte a ritmo continuo altrimenti si è fuori dal gioco. Quante volte, ad esempio, tardando a rispondere a una mail arriva la telefonata in cui viene chiesto perché non si è ancora risposto? 

La velocità è sinonimo di superficialità, un binomio non esattamente molto indicato per vivere in una società complessa.

2 commenti:

  1. E' il destino di molte copie di quotidiani ogni giorno, eppure qualcuno gli articoli li ha pur scritti, c'è del lavoro dietro, c'è della carta utilizzata per finire nelle mani di gente che ha fretta...

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    1. Sì, c'è del lavoro dietro, ovvio, ma si tratta di un lavoro destinato a morire. Ormai i quotidiani li sfoglia gratuitamente solo chi va a fare colazione al bar, in edicola non li compra più nessuno.

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Steve

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