venerdì 17 aprile 2020

Sì, è di King


Su invito di Francesca, mia figlia minore, abbiamo guardato tutti insieme, qualche sera fa, Le ali della libertà, film drammatico uscito nel 1994 per la regia di Frank Darabont, con Tim Robbins e un immenso Morgan Freeman. Lo vidi per la prima volta quando uscì, nel 1994 appunto, ma l'ho riguardato molto volentieri. Francesca ci ha proposto di guardarlo perché lei stessa, qualche tempo fa, vi aveva già assistito a casa di amici, e siccome a parte me e lei nessuno l'aveva ancora visto...

Terminata la visione, il film è piaciuto naturalmente a tutti, ho svelato quel che gli altri tre non sapevano (si poteva evincere dai titoli di testa, naturalmente, ma chi ci guarda, di solito?), e cioè che quel film, che obbliga a dotarsi di fazzoletto nel finale, è tratto da un racconto di Stephen King dal titolo Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, il primo dei quattro racconti lunghi che compongono la raccolta Stagioni diverse, pubblicata nel 1982.


Stupore generale, naturalmente, perché qua in famiglia, oltre che nell'immaginario collettivo, è ben radicato il luogo comune che ingabbia sbrigativamente Stephen King, ai cui libri mi sono avvicinato quando ancora portavo i calzoni corti, nel filone della letteratura gotica dell'orrore. Bene, non è così.

Certo, è vero, King ha raggiunto la celebrità con i vari Shining, It, A volte ritornano, Cujo e altri, ma è altrettanto vero che il grande scrittore di Portland si è cimentato, nella sua ormai cinquantennale carriera di romanziere, con tutti i generi letterari: dall'horror al noir, dal thriller al fantasy, dal poliziesco al romanzo d'appendice, dal romanzo di formazione all'autobiografia ecc. E Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank è solo uno dei tantissimi esempi che lo dimostrano.

Insomma, diamo a Cesare ciò che è di Cesare e... al Re ciò che è del Re.

16 commenti:

  1. Sai che non lo sapevo nemmeno io? Il film mi è piaciuto molto, anch'io l'ho visto un paio di volte.

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    1. Credo siano in circolazione molti film e serie tv di cui è ignoto l'autore che li ha ispirati, come nel caso appunto de Le ali della libertà.

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  2. Vero. E per continuare direi che, della stessa raccolta di racconti, Il Corpo è diventato un film ancora più bello... Stand by me... Che appunto non è horror :)

    Moz-

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  3. Bellissimo film, e anche gli altri tratti da quei racconti

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    1. Forse non tutti sanno che King è lo scrittore che può vantare il maggior numero di trasposizioni cinematografiche delle sue opere.

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  4. Non amo King (non è il mio genere)però questo film l'ho visto due volte
    e mi è piaciuto molto .Un Freeman superlativo e la trama insegna .

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    1. Se non ami King perché pensi che sia esclusivamente uno scrittore horror, ti invito a provare di leggere romanzi come Storia di Lisey, La bambina che amava Tom Gordon, 22.11.63, solo per citare i primi che mi vengono in mente: ti si aprirà un mondo ;)

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    1. Lunga vita a lui, che possa regalarci ancora tanti romanzi e racconti :)

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  6. King è uno degli uomini che, nel mondo, ha scritto e pubblicato di più in assoluto.
    Hai voglia a leggere!

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    1. Già. Del resto fu lui stesso ad ammettere, nella postfazione di un suo libro, di essere affetto da una patologia chiamata "Elefantìasi letteraria" :-)

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  7. Hai letto cuori in Atlantide?

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    1. Certo. Bellissimo. Peccato che il film, pur con un grande Anthony Hopkins, sia di una noia mortale.

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  8. E' un film che adoro e lo rivedo sempre stravolentieri, l'unico neo è mio marito che, sapendo a memoria le battute, le anticipa ogni volta :-D

    Sapevo che era nella raccolta, anche se di essa ho letto solo IL CORPO, in virtù del fatto che il film STAND BY ME è un pilastro della mia adolescenza ;-)

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    1. Anche della mia.
      (Piccolo consiglio: quando ti capita di guardarlo, chiudi tuo marito fuori di casa :-)

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