domenica 8 marzo 2020

Non siamo né maturi né responsabili



Ciò che sta succedendo in queste ore, e non mi riferisco solo ai due casi citati qui sopra, direi che non depone affatto a favore del senso di responsabilità e di maturità che dovrebbe contraddistinguere un popolo civile. Non voglio dare l'idea di generalizzare, so benissimo che tantissimi prendono sul serio le indicazioni straordinarie, per arginare una situazione straordinaria, emanate dal governo sui comportamenti da adottare per cercare di limitare la diffusione del contagio. Ma tantissimi altri no. Se ne fregano, continuando tranquillamente a fare ciò che facevano prima.

Quando tutto questo cancan sarà passato, se mai passerà, ci sarà tempo, eventualmente, per recriminare o per rinfacciare al governo la eccessiva "draconianità" delle misure imposte alla popolazione. Ma, nel frattempo, è così difficile capire che la migliore cosa da fare è seguire quelle indicazioni e starsene il più possibile in casa per cercare di limitare il contagio ed evitate che interi comparti sanitari collassino? È un sacrificio così grande starsene qualche giorno chiusi in casa a guardare film, leggere qualche libro o giocare a scala quaranta coi familiari? Evidentemente sì.

Andare in giro come se niente fosse, non è solo un rischio per sé stessi, ma per tutti. Gran parte dei contagiati, come narrano le cronache, sono totalmente asintomatici, chiunque può contrarre il virus senza neppure accorgersene, generando in chi pensa di stare bene una sicumera deleteria che può essere pericolosa per gli altri, così che possiamo infettare il prossimo senza neppure renderci conto, perpetuando un circolo vizioso che di questo passo non vedrà mai la fine.

Uno può anche mettere in conto coscientemente il rischio di beccarsi l'infezione e nonostante questo uscire lo stesso, ma come può non scattare quel meccanismo di responsabilità che dovrebbe nascere quando si è consci che così facendo si può correre il rischio di infettare qualcun altro, magari qualcuno che poi potrebbe anche lasciarci le penne? Questo pensiero non turba minimamente chi fa finta di nulla e se ne frega delle restrizioni governative? Senso di responsabilità e mancanza di rispetto per gli altri, sono queste due cose che a molti fanno difetto.

Quando l'epidemia sarà passata e le acque si saranno calmate, credo non potremo sfuggire all'obbligo di iniziare una seria e ponderata riflessione sulla maturità di questo paese.

16 commenti:

  1. Speriamo che questo virus serva almeno per renderci migliori, sebbene devo dire che a parte qualche caso sporadico penso che tutti noi che abbiamo vissuto la quarantena nella zona-rossa lo abbiamo fatto con molta responsabilità.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solitamente ogni evento della storia, per quanto drammatico, porta qualcosa di positivo. Speriamo che questa epidemia non faccia eccezione.
      Ciao sinforosa

      Elimina
  2. L'unica cosa è colpire economicamente.
    Nemmeno la galera, ma soldi. Immediati.
    Ti becco? Ok, multa di 200 euro.
    Vedi come tutti diventano disciplinati.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi viene beccato non rischia solo una sanzione pecuniaria ma pure il gabbio. Probabilmente molti non lo sanno oppure lo sanno ma se ne fregano.

      Elimina
  3. Ne scriverò anche io perché certe situazioni mi fanno davvero arrabbiare!

    RispondiElimina
  4. C’è dell’assurdo sulle restrizioni.
    Da oggi siamo in zona rossa ,però fino alle 18.00 i ristoranti possono stare aperti
    Per lavoro ti puoi spostare da una provincia all’altra.
    I centri commerciali però possono rimanere aperti.
    Io lavoro in ospedale e se vengo a contatto con uno con il Corona virus e faccio il tampone risultando negativo posso continuare a lavorare senza osservare la quarantena.
    Dovrebbe essere così anche per tutti gli altri.
    Il Corona è contagioso ma non muori ...se non hai altre gravi complicazioni respiratorie .
    Chi ci ha lasciato le penne moriva anche se avesse avuto una normale polmonite.
    C’è un allarmismo eccessivo.
    Oggi pomeriggio qua c’era un sole che spaccava le pietre , son andato a correre e ho trovato le strade piene di gente che portava a spasso il cane , passeggiava , ragazzi in bicicletta e altri che andavano in gelateria .
    La cosa mi piace.



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, diciamo che nella gestione delle direttive c'è parecchia confusione e molti non sanno come regolarsi. Credo dipenda anche da fatto che le regioni e gli enti locali, prima che il governo emanasse delle regole chiare e valide per tutti, si muovevano un po' in ordine sparso.

      Elimina
  5. Non capisco perché , tra tutti i divieti, più o meno necessari, non abbiano proibito a chi risiede nelle zone rosse, di prendere un treno. Tutti sappiamo che noi italiani siamo dei leggeroni-bamboccioni- incoscienti e allora, come hanno fatto a non pensare di bloccare l'esodo?
    Cristiana

    RispondiElimina
  6. Gli assalti ai treni si sono verificati prima che i divieti entrassero in vigore, quando era cominciata a circolare la bozza del decreto che avrebbe istituito le zone con le restrizioni.

    RispondiElimina
  7. Da un lato abbiamo l'imbecillità degli Italiani che non sanno autoregolamentarsi e dimostrare un minimo senso di responsabilità restando a casa, evitando di ammassarsi per andare a sciare o a mangiare fuori, o altro ancora, dall'altro delle misure per me eccessive che mi preoccupano e che sembrano tanto prove tecniche di limitazione della libertà personale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io penso che le misure non siano eccessive e che, in generale, la gravità dell'epidemia sia sottovalutata. Per quanto riguarda la limitazione della libertà personale, che nello specifico è quella di movimento, l'istituzione di zone rosse ne rappresenta già di per sé una limitazione. Limitazione prevista tra l'altro dall'art. 120 della Costituzione.
      Se a tutto questo si aggiungono l'imbecillità e l'irresponsabilità di buona parte delle italiche genti, si fa presto a farsi un'idea della situazione generale.

      Elimina
  8. Essendo asintomatica pensiamo tutti di stare bene. Il problema è che tutti siamo abituati all'influenza classica. Febbre, tosse e stai a letto perchè stai male. Io per esempio continuo a lavorare, il mio ufficio non ha chiuso e sarei assente ingiustificata. Purtroppo non c'è scampo. Sarà una selezione naturale delle nostre difese immunitarie

    RispondiElimina
  9. Dovrebbero colpire al portafoglio questi dementi e con i soldi sostenere le attività commerciali in difficoltá.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A proposito di attività commerciali in difficoltà, temo che quando l'emergenza sanitaria sarà scemata, ci sarà un'altra emergenza altrettanto grave a cui mettere mano, quella economica.

      Elimina

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...