La tornata elettorale appena conclusasi in Inghilterra non era naturalmente la classica competizione tra laburisti e conservatori, o almeno non era solo quello, ma era in pratica un secondo referendum sulla Brexit, e la schiacciante vittoria di un figuro come Boris Johnson, l'alter ego europeo e cialtronesco di Trump, dice chiaramente che gli abitanti della perfida Albione sono stanchi di melina e vogliono uscire una volta per tutte da quella Europa a loro sempre stata abbastanza stretta. A questo punto mi pare ci siano ben pochi ostacoli alla realizzazione del loro desiderio.
Che fosse una competizione pro o contro l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa è dimostrato anche dal fatto che molti dei collegi in cui i laburisti hanno perso sonoramente e in maniera decisamente inaspettata, come ad esempio Blyth Valley, Workington e altri delle West Midlands, in cui dominavano da almeno un secolo, sono composti da popolazione generalmente anziana e di classe medio-bassa - difficile infatti pensare che i giovani cosmopoliti di oggi, che considerano l'Europa una patria unica senza confini, vedano favorevolmente l'uscita dall'Unione Europea. Sia come sia, questo il popolo vuole. Diceva Churchill che la democrazia è il peggior sistema di governo esistente ma finora non se n'è trovato uno migliore, e forse è vero, basta guardare in casa nostra per rendersene conto.
Naturalmente, in caso l'Inghilterra esca davvero dall'Europa senza accordi, come tutto lascia pensare che succederà, saranno non poche le grane a cui andrà incontro, grane che si paleseranno in tutta la loro consistenza e pesantezza una volta che la sbornia e i festeggiamenti saranno evaporati. L'Inghilterra dovrà ad esempio rivedere e ridiscutere gli accordi commerciali non solo con l'Europa (è facile immaginare che, per ripicca, quest'ultima ben difficilmente si mostrerà benevola) ma con ogni paese del mondo, e sarà interessante vedere ad esempio come si interfaccerà con gli USA di Trump o la Cina di Xi Ping senza il supporto dell'"ombrello" europeo. Ma Bojo, un tizio abituato a governare per slogan che ha sempre rifuggito la complessità, avrà sicuramente già messo in preventivo tutto ciò, così come avrà messo in conto la probabile perdita, oltre che dell'Europa, anche della sempre tumultuosa Scozia, dove gli indipendentisti, da sempre supportati dai conservatori dello stesso Johnson, hanno largamente aumentato la loro forza e sarà molto difficile, adesso, opporsi alle loro velleità autonomiste. Ma Bojo avrà certamente messo in conto anche questo. Forse.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Se tutto è antisemitismo
Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
I tuoi post sono uno più interessante dell'altro e trasudano verità e buon senso.
RispondiEliminaIn quanto a Bojo, credo che l'Inghilterra si sia data la zappa sui piedi, o almeno lo spero perché la loro 'regale' prosopopea è oltremodo stucchevole.
Buona giornata.
Cristiana
Anche io penso che si sia data la zappa sui piedi, ma per averne conferma non resta che aspettare e vedere.
EliminaCiao Cristiana.
Le sardine non sono arrivate in tempo, mannaggia.
RispondiEliminaCiao.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaBeh, se 'sta famosa Brexit si farà a fine gennaio come dicono, potrebbero ancora fare in tempo ad attraversare la Manica e giungere fin là, ma temo potrebbero fare poco :)
EliminaCiao Sari.