domenica 29 luglio 2018

Vedi mai che a Dio freghi qualcosa

Non me ne vogliano eventuali cattolici integralisti che dovessero incautamente passare di qui, ma io, quando leggo certe cose, cerco sempre, non senza un minimo di sforzo unito a una punta di divertimento, di immedesimarsi in essi, di provare per un attimo a ragionare come loro. Cerco cioè di tornare al livello intellettivo di quando avevo pochi anni e credevo al prete quando mi raccontava che Dio ci osserva, soffre per i nostri peccati, ma se ci pentiamo e lo blandiamo con particolari riti torniamo nelle sue grazie e tutto torna a posto.

Blandire una qualsiasi divinità con gesti, manifestazioni, preghiere, invocazioni, sacrifici di qualsiasi tipo per ottenere da essa favori, benedizioni, riparazioni di torti e quant'altro è una di quelle attività a cui l'uomo si dedica da quando ha messo piede sulla Terra, e che se aveva una sua ragion d'essere in epoche passate, mi pare ne abbia ben poca oggi. Ma qui il discorso diventerebbe lungo e articolato. Lasciamo stare.

Ieri, giù a Rimini, si è tenuto l'annuale Gay Pride, dove, come accade regolarmente in moltissime città italiane, migliaia di persone si sono radunate festosamente e pacificamente, semplicemente per rivendicare diritti uguali a tutti gli altri, compreso quello di non essere discriminati a causa delle loro preferenze sessuali. In un paese normale e civile certe manifestazioni non avrebbero neppure bisogno di esistere, ma tant'è.

In concomitanza con la manifestazione, un centinaio scarso (e la cosa è tutto sommato confortante) di militanti ultracattolici ha messo in scena una specie di pantomima riparatrice con la quale chiedere perdono a Dio per i peccati dei gay. I peccati dei gay, capite? Mica fanno una manifestazione, che ne so?, ad esempio per chiedere perdono a Dio per le malefatte dei preti pedofili, di cui ogni santo giorno leggiamo sui giornali, oppure per le montagne di ingiustizie, vessazioni, violenze, soprusi di ogni tipo che ogni giorno vengono perpetrati da uomini su altri uomini, no, chiedono perdono per ciò che due persone fanno sotto le lenzuola a casa loro.

Diciamo la verità, il modus operandi della mente umana, sia pure nelle dimostrazioni della pochezza verso cui può scendere, è a volte affascinante, non trovate?

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